lunedì 31 maggio 2010

Alleggerire la retribuzione Karmica

C’erano due fratelli chiamati Chudapanthaka1.
Quando qualcuno chiamava
Chudapanthaka, rispondevano entrambi.
Voi tre credenti siete come loro: se
uno di voi viene a trovarmi, mi sembra che
siate tutti e tre qui.
Nel Sutra del Nirvana
si trova il principio
dell’alleggerimento della retribuzione
karmica. Se il karma pesante del passato
non viene espiato in questa esistenza, si
dovranno sopportare le sofferenze dell’inferno
nel futuro, tuttavia, incontrando
grandi difficoltà in questa vita [a causa del
Sutra del Loto], le sofferenze dell’inferno
svaniranno immediatamente. Alla morte si
otterranno i benefici dei mondi umano e
celeste, dei tre veicoli e dell’unico veicolo.
Il Bodhisattva Mai Sprezzante non fu deriso,
insultato e colpito con pietre e bastoni
senza motivo: probabilmente aveva offeso
l’insegnamento corretto nel passato.
La frase «quando le sue colpe furono
espiate» indica che il Bodhisattva Mai
Sprezzante poté sradicare le colpe delle
precedenti esistenze grazie alle persecuzioni
che incontrò. (Ciò conclude la mia
prima argomentazione).



I venticinque maestri che trasmisero
gli insegnamenti buddisti, a eccezione del
Budda Shakyamuni, erano tutti manifestazioni
temporanee di Budda o di grandi
bodhisattva il cui avvento era stato profetizzato
da Shakyamuni. Il quattordicesimo
di questi, il Bodhisattva Aryadeva, venne
ucciso da un non buddista e il venticinquesimo,
il Venerabile Aryasimha, fu decapitato
dal re Dammira. Anche Buddhamitra
e il Bodhisattva Nagarjuna subirono molte
persecuzioni, mentre altri propagarono il
Buddismo sotto la protezione di sovrani
devoti senza incontrare persecuzioni.
Questo sembrerebbe indicare che nel
mondo vi sono paesi buoni e paesi cattivi
e di conseguenza due metodi di propagazione,
shoju e shakubuku. Fu così anche
durante il Primo e il Medio giorno della
Legge, persino in India, il centro del Buddismo.
Ora noi siamo all’inizio dell’Ultimo
giorno della Legge e in un paese lontano
dall’India. Avevo previsto da tempo che
simili cose sarebbero accadute e aspettavo
semplicemente l’inevitabile. (Ciò conclude
la mia seconda argomentazione).
Ho spiegato questo principio già molto
tempo fa, quindi non dovrebbe risultarvi
nuovo. Uno dei sei stadi della pratica
del perfetto insegnamento è quello della
percezione e dell’azione. A questo stadio
«si agisce come si parla e si parla come
si agisce». Coloro che sono nello stadio
di essere Budda in potenza e nello stadio
dell’ascoltare il nome e le parole della verità
credono nel perfetto insegnamento,
ma, anche se lo lodano, le loro azioni non
rispecchiano ciò che dicono. Per esempio,
innumerevoli persone studiano le
opere non buddiste chiamate Tre cronache
e Cinque Canoni, ma nemmeno in un
caso su dieci milioni si trova una persona
che governi il paese e si comporti come
quei testi insegnano
.
Così è molto difficile
costruire una società pacifica. Si può
recitare perfettamente il Sutra del Loto,
ma è ben più difficile metterne in pratica
gli insegnamenti. Il capitolo “Parabola e
similitudine” afferma: «Se qualcuno […]
vedendo coloro che leggono, recitano,
copiano e sostengono questo sutra, li
dovesse disprezzare, odiare, invidiare, o
provare rancore nei loro confronti». Il
capitolo “Maestro della Legge” afferma:
«E poiché odio e gelosia nei confronti di
questo sutra abbondano perfino mentre
il Tathagata è nel mondo, quanto peggio
sarà dopo la sua scomparsa?». Nel capitolo
“Esortazione alla devozione” si legge:
«Molte persone ignoranti […] ci attaccheranno
con spade e bastoni […] saremo
esiliati più e più volte». Il capitolo
“Pratiche pacifiche” afferma: «[Il Sutra
del Loto] nel mondo dovrà fronteggiare
molta ostilità e sarà difficile credervi».
Queste sono citazioni dal sutra, sono le
profezie del Budda, ma non c’è alcuna indicazione
su quando si realizzeranno. In
passato il Bodhisattva Mai Sprezzante e il
monaco Realizzazione di Virtù lessero e
sperimentarono con la propria vita questi
passi. Ma, lasciando da parte i duemila
anni del Primo e del Medio giorno della
Legge, ora, nell’Ultimo giorno, sembra
che in tutto il Giappone soltanto Nichiren
stia facendo lo stesso. Nell’attuale
situazione posso comprendere il dolore
provato dai seguaci, parenti, discepoli
e sostenitori laici dei tanti monaci santi
perseguitati al tempo dei sovrani malvagi
del passato.
Nichiren ha ora letto [e vissuto] interamente
il Sutra del Loto. Se anche un
solo verso o una sola frase garantiscono
l’illuminazione, poiché io ho letto l’intero
sutra, la mia illuminazione è ancor più
certa. Sono fiducioso più che mai. Sebbene
possa apparire presuntuoso, il mio più
ardente desiderio è realizzare sicurezza e
pace in tutto il paese. Tuttavia, in un’epoca
in cui nessuno mi dà retta, questo va
oltre il mio potere. Concludo per non dilungarmi
oltre.
Nichiren

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