martedì 8 giugno 2010

La tartaruga con un solo occhio e il tronco galleggiante


La tartaruga con un solo occhio e il legno di sandalo.

Il capitolo “Pratiche pacifiche” nel quinto
volume del Sutra del Loto, afferma:
«Manjushri, anche in un incalcolabile numero
di terre non è possibile udire il nome
di questo Sutra del Loto».



Questo passo significa che noi esseri
viventi, trasmigrando attraverso i sei sentieri
del triplice mondo, siamo nati a volte
nel mondo degli esseri celesti, a volte nel
mondo degli esseri umani, e altre ancora
nel mondo d’inferno, degli spiriti affamati
e degli animali. Siamo nati in innumerevoli
paesi dove abbiamo sopportato infinite
sofferenze e qualche volta abbiamo goduto,
ma non siamo nati nemmeno una volta
in un paese in cui era stato diffuso il Sutra
del Loto. Oppure, anche se ci è accaduto
di nascere in tale paese, non abbiamo mai
recitato Nam-myoho-renge-kyo, non ci
siamo mai sognati di recitarlo, né abbiamo
udito altri recitarlo.
Il Budda paragonò [l’estrema rarità
di incontrare questo sutra] alla difficoltà
per una tartaruga con un solo occhio di
trovare un tronco galleggiante dotato di
una cavità. L’essenza di questa analogia è
la seguente. Sul fondo del grande mare a
una profondità di ottantamila yojana, vive
un grande animale marino chiamato tartaruga.
Esso non ha né membra né pinne,
la sua pancia scotta come un ferro rovente
mentre lo scudo dorsale è freddo come le
Montagne Nevose. Ciò che la tartaruga
anela giorno e notte, mattina e sera

– il desiderio che esprime in ogni momento –

è di raffreddare la pancia e scaldare il guscio
sul dorso.
L’albero di sandalo rosso è considerato
sacro ed è come un santo fra gli uomini.
Tutti gli altri alberi sono considerati alberi
ordinari e sono come uomini ignoranti. Il
legno del sandalo ha il potere di raffreddare
la pancia della tartaruga e la tartaruga
anela a salire sul suo tronco, mettere la
pancia nella sua cavità per raffreddarla e
allo stesso tempo esporre il dorso al sole
per riscaldarlo. Tuttavia, per legge di natura,
essa può salire alla superficie del grande
mare una sola volta ogni mille anni e, anche
in quella occasione è difficile che trovi un
tronco di sandalo. Il grande mare è vasto
mentre la tartaruga è piccola e i tronchi che
galleggiano sono pochi. Può trovare tronchi
galleggianti, ma raramente ne trova uno
di sandalo. E anche quand’è così fortunata
da trovarlo, raramente questo ha una cavità
della misura della sua pancia: se [la cavità è
troppo grande e] ci cade dentro, non può
riscaldare il dorso e non c’è nessuno che la
tiri fuori. Se la cavità è troppo piccola e non
può introdurvi la pancia, le onde la trasportano
via e la risospingono verso il fondo del
grande mare.
Anche se, contro ogni probabilità, la
tartaruga si imbatte in un tronco di sandalo
galleggiante con una cavità della misura
giusta, avendo un solo occhio, la sua
visione è distorta e perciò vede il tronco
scorrere verso est quando invece la corrente
lo trasporta verso ovest. Così, più si
affretta a nuotare per salire sul tronco, più
si allontana da esso. Quando il tronco è
trasportato verso est, la tartaruga lo vede
muoversi verso ovest, e allo stesso modo
confonde il sud con il nord allontanandosi
sempre più dal tronco e non riuscendo
mai ad avvicinarsi.
Così il Budda spiegò quanto sia difficile
che una tartaruga con un solo occhio
incontri un tronco di legno di sandalo con
una cavità adatta, anche dopo innumerevoli
kalpa. Egli usò questa analogia per
illustrare la rarità di incontrare il Sutra del
Loto, ma bisogna comprendere che, anche
incontrando il tronco di sandalo galleggiante
del Sutra del Loto, è ancora più
raro trovare la cavità della Legge mistica
del daimoku, che è difficile recitare.
Il grande mare rappresenta il mare
delle sofferenze di nascita e morte e la tartaruga
rappresenta noi, esseri viventi. La
mancanza di arti indica che siamo scarsamente
dotati di radici di bontà. Il calore
della sua pancia rappresenta gli otto inferni
caldi della collera e del risentimento, e
il gelo dello scudo dorsale gli otto inferni
freddi della cupidigia e dell’avidità. Rimanere
sul fondo del grande mare per mille
anni significa che, una volta caduti nei tre
cattivi sentieri, è difficile riemergere. Salire
in superficie una volta ogni mille anni
indica quanto sia difficile emergere dai tre
cattivi sentieri e nascere come esseri umani
anche una sola volta in innumerevoli
kalpa in un’epoca in cui il Budda Shakyamuni
sia apparso.
Il fatto che sia facile incontrare altri
tronchi galleggianti, di pino o di cipresso,
mentre è difficile trovarne uno di sandalo,
significa che è facile incontrare tutti gli altri
sutra, ma è difficile incontrare il Sutra
del Loto. Il fatto che, anche se la tartaruga
incontra un tronco di sandalo galleggiante,
è difficile che ne trovi uno con una cavità
adatta, significa che anche incontrando il
Sutra del Loto, è difficile recitare i cinque
caratteri di Nam-myoho-renge-kyo, che
ne sono l’essenza.
La tartaruga scambia l’est con l’ovest
e il nord con il sud: allo stesso modo, noi
persone comuni ci diamo arie di intelligenza
e ci atteggiamo a saggi e poi consideriamo
inferiori gli insegnamenti superiori
e superiori gli insegnamenti inferiori;
crediamo che conducano all’illuminazione
insegnamenti privi di tale potere e affermiamo
che insegnamenti inadatti alla
capacità delle persone sono invece adatti.
Così crediamo che l’insegnamento della
scuola della Vera parola sia superiore e il
Sutra del Loto inferiore, che il primo sia
adatto alla capacità delle persone, mentre
il secondo no.
Considera bene ciò che ho appena
esposto. Il Budda fece il suo avvento in
India e predicò vari sacri insegnamenti nel
corso della sua vita. Nel suo quarantatreesimo
anno di predicazione iniziò a esporre
il Sutra del Loto e, per gli otto anni successivi,
tutti i suoi discepoli abbracciarono
il Sutra del Loto che è come un gioiello
che esaudisce i desideri. Tuttavia, poiché
il Giappone è separato dall’India da duecentomila
ri di mari e monti, qui non si
udì nemmeno il nome del Sutra del Loto.
Milleduecento anni e più dopo la morte
del Budda Shakyamuni, il Sutra del Loto
fu introdotto in Cina, ma ancora non
era stato trasmesso in Giappone. Millecinquecento
anni e più dopo la sua morte,
il Buddismo fu introdotto per la prima
volta in Giappone dal regno coreano di
Paekche, durante il regno del trentesimo
sovrano del Giappone, l’imperatore Kimmei.
Inoltre nei settecento anni trascorsi
da quando il principe Jogu fece introdurre
per la prima volta il Buddismo dalla Cina,
il Sutra del Loto e tutti gli altri sutra sono
stati propagati ampiamente, così che le
persone dotate di comprensione, dal governante
fino ai comuni cittadini, hanno
abbracciato il Sutra del Loto, o nella sua
interezza o anche un solo volume o capitolo,
per ripagare il debito di gratitudine
verso i loro genitori. Essi sono convinti di
aver abbracciato davvero il Sutra del Loto,
ma non hanno mai recitato Nam-myohorenge-
kyo e così, anche se sembrano cre-
dere nel Sutra del Loto, in pratica è come
se non ci credessero.
È come se la tartaruga con un occhio
solo, dopo aver trovato il sacro sandalo
così difficile da incontrare, non introducesse
la pancia nella cavità: se non lo
facesse, sarebbe stato vano incontrarlo e
ricadrebbe istantaneamente sul fondo del
grande mare.
In questi settecento anni e più il Sutra
del Loto si è diffuso ampiamente nel
nostro paese e coloro che leggono, insegnano,
fanno offerte o abbracciano questo
sutra sono più numerosi delle piantine
di riso e di canapa, delle canne di bambù
e dei giunchi, ma nessuno di loro recita
Nam-myoho-renge-kyo nello stesso modo
in cui invoca il nome del Budda Amida,
né esorta gli altri a recitarlo. Leggere i vari
sutra o invocare i nomi dei vari Budda è
paragonabile alla tartaruga che incontra
un tronco di legno comune. Finché non
è legno di sandalo, esso non può raffreddare
la pancia della tartaruga. Finché non
è il sole, esso non può riscaldare lo scudo
dorsale. Tali insegnamenti gratificano gli
occhi e rallegrano il cuore, ma non portano
benefici, sono come piante che fioriscono
ma non fanno frutti, come parole
non seguite dalle azioni.
Soltanto io, Nichiren, per primo ho
recitato Nam-myoho-renge-kyo in Giappone.
Nei vent’anni e più dall’estate del
quinto anno dell’era Kencho (1253)2, solo
io ho recitato Nam-myoho-renge-kyo
giorno e notte, mattina e sera. Quelli che
recitano il Nembutsu sono dieci milioni.
Io non ho relazioni autorevoli, mentre gli
alleati dei Nembutsu sono potenti e di nobili
natali. Tuttavia, quando un leone ruggisce,
tutti gli altri animali tacciono, e un
cane è spaventato dall’ombra di una tigre.
Quando il sole si leva nel cielo orientale,
la luce di tutte le stelle svanisce completamente.
L’invocazione del nome del Budda
Amida ha esercitato la sua influenza solo
dove non si era diffuso il Sutra del Loto,
ma una volta che si leva l’invocazione di
Nam-myoho-renge-kyo, il Nembutsu diventa
come un cane di fronte a un leone
o come la luce delle stelle di fronte al sole.
Il Daimoku e il Nembutsu sono diversi
come un falco e un fagiano. Questo è il
motivo per cui i quattro tipi di persone mi
guardano con gelosia e tutti, sia di alta che
di bassa condizione, mi odiano. Il paese è
pieno di gente che mi lancia false accuse
e sulla terra abbondano i malvagi. Perciò
la gente sceglie quello che è inferiore e rifiuta
ciò che è superiore. È come se uno
asserisse che un cane è superiore a un leone
o le stelle sono superiori al sole. Così la
mia cattiva reputazione di uomo dalle idee
errate si è diffusa in lungo e in largo e, in
un modo o nell’altro, sono stato falsamente
accusato, vilipeso, attaccato con spade e
bastoni ed esiliato ripetutamente. Ma poiché
tutte queste persecuzioni coincidono
perfettamente con il passo del quinto volume
del Sutra del Loto3, dai miei occhi
sgorgano lacrime e il mio corpo è colmo
di gioia.
Qui non ho vestiti sufficienti per coprire
il mio corpo, né provviste sufficienti
per sopravvivere. Vivo come Su Wu, che
quando visse fra i barbari del nord si sostentava
mangiando la neve, o come Po I
che sul monte Shou-yang viveva di felci.
Chi, a parte i miei genitori, potrebbe scomodarsi
a farmi visita in un posto simile?
Come potrei mantenermi in vita per un
solo giorno o per un solo momento senza
la protezione dei tre tesori? Posso solo
meravigliarmi che tu mi invii un messaggero
così di frequente, pur non essendoci
mai incontrati. Il quarto volume del Sutra
del Loto afferma che il Budda Shakyamuni
assumerà le sembianze di una persona
comune allo scopo di fare offerte al
devoto del Sutra del Loto4. Può essere che
il Budda Shakyamuni sia entrato nel tuo
corpo, oppure che si siano manifestate le
tue buone radici del passato?
Una donna conosciuta come la figlia
del re drago conseguì la Buddità attraverso
la fede nel Sutra del Loto e si impegnò
a proteggere le donne che abbracciano
questo sutra nell’ultima epoca. Può essere
che tu sia in relazione con lei? Che cosa
ammirevole!

Nichiren

Il ventiseiesimo giorno del terzo mese
del secondo anno di Koan (1279),
segno
ciclico tsuchinoto-u
Risposta alla vedova di Matsuno

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