giovedì 22 maggio 2014

Il Sutra del loto (Versione completa di tutti i capitoli)

Il Sutra del Loto
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Indice.
1) Introduzione
- La grande assemblea
- Il grande prodigio e la domanda di Maitreya GGGG
- La risposta di Manjushri. Il Budda Candrasuryapradipa, Luce della luna e del sole.
2) Espedienti (abilità nei mezzi salvifici).
- Difficoltà di comprendere la dottrina del Budda
- La vera entità di tutti i fenomeni
- I dubbi di Shariputra. L’allontanamento di 5000 monaci dall’assemblea
- La rivelazione del Budda
- Il veicolo unico
- Il potere degli espedienti.
- Il segreto del Budda
3) Parabola e similitudine
- Per tutta la lunga notte
- La parabola della casa in fiamme
- Vi salverò dalla casa in fiamme
- Raccomandazioni finali
4) Fede e comprensione
- La parabola dell’uomo ricco
- Figli del Budda
5) La parabola delle erbe medicinali
- La parabola del nato cieco
6) Predizioni
7) La parabola della città fantasma
– Il Budda Maabina Jnamabibu (grande saggezza universale)
– La ruota della legge. L’origine del dolore.
– La parabola della città fantasma
8 – 9) Predizione dell’illuminazione a cinquecento discepoli e ai discepoli anziani
- Il Budda Fulgida Legge
- La parabola del gioiello nascosto
- Predizione dell’illuminazione ad Ananda e Rahoula
10) Il maestro della legge
11) L’apparizione della torre preziosa
- L’apparizione della torre preziosa
- Superiorità del Sutra del Loto
12) Devedatta
- Il veggente Asita
- Manjushri che emerge dall’oceano e la figlia del Re Drago
13) Esortazione alla devozione
14) Pratiche pacifiche
- E liberaci dal male oscuro. Benefici del devoto del Sutra del Loto
15) Emergere dalla terra
16) Durata della vita del Tathagata
- Vita eterna del Budda
- La parabola del bravo medico
- La pura terra del Budda
17) Distinzione dei benefici
18) I benefici di chi risponde con gioia
19) I benefici del maestro della Legge
20) Il Bodhisattva Mai Sprezzante
21 – 22) Poteri sovrannaturali del Tathagata. Affidamento.
23) Precedenti vicende del Budda Re della medicina
24) Il Bodhisattva Suono meraviglioso
25) Il Bodhisattva Avalokiteshvara
26) Dharani. Formule magiche.
27) Il re Ornamento meraviglioso
28) Il Bodhisattva Samantabadhra (Virtù universale)
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Presentazione
Il Sutra del Loto è un testo bellissimo, profondo e per molti aspetti magico. Purtroppo è poco conosciuto per varia ragioni, una delle quali è senz’altro la pesantezza del linguaggio, fatto di infinite ripetizioni di parole e concetti.
Il testo originale infatti, è pensato per essere esposto oralmente e memorizzato, in un’epoca in cui la parola scritta e i libri in genere non esistevano. Per questo motivo le ripetizioni di cui l’opera si compone, all’epoca in cui essa fu scritta, avevano un senso ben preciso perché servivano per evitare che un concetto venisse perso, scordato, o che sfuggisse all’attenzione dell’ascoltatore, ma purtroppo rendono il sutra praticamente illeggibile ai tempi di oggi, per qualsiasi lettore occidentale, anche il più colto.
In realtà, depurato il testo dagli arcaismi e dalle ripetizioni infinite, rimane un testo stupendo, capace di affascinare, di spiegare complessi concetti religiosi, ricco di parabole bellissime, immagini spettacolari, mantra magici.
Presentiamo quindi questa edizione semplificata del Sutra, sperando che ciò possa contribuire ad una sua maggiore diffusione, affinché venga apprezzato il testo per quello che è.
In primo luogo questo libro è stato pensato affinché il Sutra del Loto si diffonda, venga letto e compreso a fondo negli ambienti buddisti che si rifanno al suo insegnamento.
Ma anche molti altri lettori lo troveranno interessante e potranno addirittura restare incantati da esso.
Coloro che si interrogano sul perché delle diverse religioni potranno trovare una risposta al problema della pluralità delle religioni. Il sutra contiene infatti concetti molto evoluti, che si pongono al di sopra di qualsiasi religione e in grado di spiegare il motivo per cui esistono diverse fedi, ciascuna con una propria visione della divinità e della vita.
Chi cerca un senso della vita lo troverà nel concetto di Bodhisattva e, qualora poi volesse approfondire il buddismo di Nichiren Daishonin, nel concetto di Kosen Rufu che vi è intimamente collegato.
Gli appassionati di esoterismo vi troveranno mantra e formule magiche, alcune di sperimentata efficacia. Chiunque pratichi il buddismo di Nichiren Daishonin ha provato nella sua vita l’efficacia del mantra Nam Myo Ho Renghe Kyo. Ma altri mantra sono contenuti negli ultimi capitoli del libro.
Chi cerca un modo di uscire dalla depressione e non ha trovato la soluzione nelle psicoterapie tradizionali, forse troverà in questo sutra, o più che altro nella pratica che si basa su di esso, una possibile risposta. Per questo motivo uno dei paragrafi è stato intitolato “e liberaci dal male oscuro”. Perché grazie alla pratica basata su questo sutra molte persone hanno vinto la loro lotta contro la depressione.
Coloro che professano un culto, quale che esso sia, troveranno comunque un testo diverso da quelli tradizionali, in grado di far riflettere chiunque sul ruolo della religione nella vita del singolo individuo e della società.

Avvertenza per la lettura del testo.

Il presente testo è una versione semplificata del Sutra del Loto, tratta dalle due traduzioni in italiano, quella di Francesco Sferra (tradotta dal Sanscrito) e di Burton Watson (traduzione dell’edizione cinese di Kumarajiva) Per questo motivo il testo in alcune parti è una fusione delle due traduzioni, in altre è una riscrittura diversa da entrambe.
Essendo una versione ad uso del lettore occidentale, senza alcuna pretesa culturale o di esattezza storica sono state seguite le seguenti regole.
In linea di massima, dovendo operare una scelta, il testo base utilizzato è stato quello cinese di Watson, perché le due versioni sono molto differenti l’una dall’altra; basti pensare che nella versione sanscrita non compare quella che, per i seguaci del Sutra del Loto che si rifanno agli insegnamenti di Nichiren Daishonin, è la parte più importante del capitolo 2: Nio ze so, nio ze scio, cioè la vera entità di tutti i fenomeni.
La maggior parte dei capitoli del Sutra si compone di una parte in prosa e, a seguire, di una parte in versi in cui vengono ripetuti gli stessi concetti della parte in prosa. Trattandosi di ripetizioni, il testo è scritto unicamente in prosa, accorpando, dove ci è sembrato più opportuno, il testo in prosa e quello in versi; altre volte eliminando una delle due parti (ad esempio, nel capitolo espedienti la parte in versi contiene gli stessi identici concetti ma è più chiara e completa di quella in prosa, quindi quest’ultima è stata eliminati quasi completamente).
I capitoli sono stati nominati con il titolo di entrambe le versioni di cui disponiamo in italiano.
Molti capitoli sono stati divisi in paragrafi; i titoli dei paragrafi sono in realtà inesistenti nella versione originale, ma sono stati inseriti per semplificare la ricerca di una parabola, o di un concetto.
Alcuni capitoli sono stati accorpati, li dove il concetto espresso in essi era troppo semplicistico da meritare una sezione a se stante.
I nomi propri di persona (Ad esempio Ananda, Mogallana) sono scelti nella versione che ci sembra più musicale per il lettore occidentale, indipendentemente dal fatto che esso sia la versione sanscrita, pali, o addirittura in alcuni casi giapponese. I nomi dei Kalpa invece sono rimasti nella versione di watson, che ci sembra la più bella. In ogni caso, accanto al nome in sanscrito, compare poi la traduzione col significato in italiano così come effettuata da watson.
I nomi dei vari Budda sono quelli della versione sanscrita, con accanto la traduzione letterale dell’edizione di Watson (ad es. Avalokitesvara, cui segue la traduzione Percettore dei suoni del mondo). Quando un nome è illeggibile sia nella versione sanscrita che in quella cinese o giapponese, che nella traduzione italiana si è scelta una versione semplificata.

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