domenica 29 agosto 2010

Sutra del Loto: Capitolo 1. Introduzione.



La grande assemblea
Così io ho udito
Una volta il Buddha si trovava sul monte Gridhrakuta nei pressi di Rajagriha. Era accompagnato da una moltitudine di dodicimila eccellenti monaci, tutti arhat che avevano sradicato ogni illusione e non avevano più alcun desiderio terreno. Avevano ottenuto ciò che andava a loro vantaggio e posto fine ai legami dell’esistenza e avevano conseguito la libertà della mente.



C’erano, tra gli altri, Makassiapa, Rahoula, Shariputra, Mogallana, Anirudda, Nanda e Ananda. C’erano inoltre Mahaprajapati e le sue seimila seguaci e Yashodara.
C’erano inoltre moltissimi bodhisattva, c’erano i figli del cielo, gli otto re draghi, i quattro re Kimnara, i quattro re ghandarva, i quattro re garuda e i quattro re asura.
C’erano inoltre Manjusri, Avalokitesvara e Maitreya.
L’onorato del mondo venne lodato e ricevette offerte e segni di rispetto. E per il bene dei bodhisattva espose il sutra del grande veicolo intitolato “Innumerevoli significati” (o anche “Grande esposizione”), una legge per istruire i Bodhisattva, custodita nel cuore dei Buddha.
Allorché il Buddha ebbe terminato di predicare questo sutra si sedette con le gambe incrociate nella posizione del loto ed entrò nella samadhi, immoto nel corpo e nella mente. Allora piovvero dal cielo fiori di Mandarava, di Manjushaka che si sparsero sopra il Buddha e la grande assemblea; in ogni luogo il mondo di Buddha si scosse tremando in sei modi diversi.
Allora tutti coloro che erano riuniti nell’assemblea, avendo ottenuto ciò che non avevano mai conosciuto, gioirono profondamente, congiunsero le mani devotamente e guardarono il Buddha.
Allora il Buddha emise un raggio di luce dalla ciocca di candidi capelli sopra le sue sopracciglia, illuminando diciottomila mondi verso oriente. Non vi era luogo che la sua luce non penetrasse, in basso fino all’inferno Avichi, e in alto fino al cielo Akanishatha.
Da questo mondo si potevano vedere in tutte le altre terre gli esseri viventi dei sei sentieri. Allo stesso modo si potevano vedere i Buddha presenti in quelle altre terre e udire gli insegnamenti dei sutra che quei buddha stavano esponendo. Contemporaneamente si potevano vedere i monaci e le monache, i laici e le laiche, che avevano portato a termine le pratiche religiose e avevano raggiunto la via. E si potevano vedere anche i Bodhisattva e i mahasattva che in seguito a varie cause e condizioni e vari tipi di fede e comprensione, in varie forme ed aspetti stavano completando la via del bodhisattva. E si potevano pure scorgere i Buddha entrati nel paranirvana e vedere le torri adornate con i sette tesori erette per le loro spoglie dopo l’ingresso nel paranirvana.

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Il grande prodigio e la domanda di Maitreya.
Al bodhisattva Maitreya venne questo pensiero:
“Adesso l’Onorato del mondo ha manifestato questi segni miracolosi. Ma quel è la causa di questi presagi portentosi? Devo informarmi su questo fatto. Chi potrò interrogare a tale riguardo? Chi può darmi una risposta?”
Poi pensò:
“Qui si trova il principe Manjushri, figlio di un re del dharma, che ha già personalmente assistito e fatto offerte a un incommensurabile numero di Buddha nel passato. Di certo deve aver visto questi rari presagi in passato e ne conoscerà il significato. Adesso lo domanderò a lui.”
Vedendo che anche i monaci, le monache, i laici, le laiche, gli esseri celesti, i draghi, gli spiriti e tutti gli altri avevano lo stesso pensiero, Maitreya interrogò Manjushri dicendo:
“Manjushri, qual è la causa di tali presagi portentosi? Di questi segni di poteri sovrannaturali, di questa emissione di un grande raggio splendente che illumina le diciottomila terre orientali e ci permette di scorgere in quei luoghi tutti i maestosi mondi di Buddha? Manjushri, perché dal maestro proviene tutta questa luce? Possiamo vedere i Buddha esporre e predicare i sutra; ciascuno nel proprio mondo predica le legge corretta e per mezzo di vari espedienti illustra la legge del buddha guidando all’illuminazione gli esseri viventi. Se una persona è angosciata e detesta la morte la malattia e la vecchiaia i Buddha predicano il Nirvana spiegando come possa por fine ad ogni pena. Se una persona ha la fortuna di aver fatto offerte ai Buddha ed è decisa a cercare una legge superiore i Buddha espongono la via del pratyekabuddha. Se vi sono i figli del Buddha che si dedicano a varie pratiche religiose ricercando l’insuperata saggezza i buddha predicano la vie della purezza. Manjushri, vedo in queste terre Bodhisattva numerosi come le sabbie del Gange che ricercano la via del Buddha. Alcuni offrono elemosine, oro, corallo, argento, perle, gioielli, conchiglie, agate, diamanti e altre rarità, servi e serve, carrozze e palanchini ingioiellati. Porgono lieti questi doni in offerta alla via del Buddha, desiderosi di ottenere il veicolo supremo nel triplice mondo, quello lodato dai Buddha. Oppure vedo Bodhisattva che offrono carrozze ingioiellate con doppia pariglia con sponde e teste fiorite a ornare i lati e il tetto. Manjushri, vedo re andare in visita al luogo del Buddha per interrogarlo sulla via suprema. Lasciano le loro terre felici, i palazzi, le ancelle, e gli attendenti si radono barba e capelli e indossano le vesti del dharma. Oppure vedo Bodhisattva divenuti monaci vivere in solitudine e in quiete che si deliziano a recitare i sutra. Ancora, vedo Bodhisattva che si esercitano con coraggio e diligenza, che si addentrano nel profondo delle montagne con la mente rivolta alla via del buddha, li vedo allontanarsi dai desideri, dimorare costantemente nel vuoto, e nella quiete immergersi in profonda meditazione fino ad ottenere i cinque poteri sovrannaturali, e vedo Bodhisattva assorti in meditazione a mani giunte con migliaia di versi che lodano il re delle dottrine. Vedo figli del Buddha esperti sia nella meditazione sia nella saggezza che si avvalgono di numerose similitudini per esporre la legge all’assemblea, che gioiosamente predicano la legge convertendo i Bodhisattva, che sconfiggono le legioni dei demoni percuotendo il tamburo del dharma. E vedo Bodhisattva, che vivono nelle foreste ed emanano luce, salvare chi soffre nell’inferno facendolo accedere alla via del Buddha. Vedo figli del Buddha che senza mai cedere al sonno continuano a vagare per la foresta cercando con diligenza la via del Buddha. Vedo coloro che osservano i precetti con una condotta senza pecche, puri come gioielli e come gemme, ricercare in tal modo la via del Buddha.
Manjushri, figlio del Buddha, dacci ora una risposta e rendici felici. Tutto ciò che abbiamo visto non può essere accaduto per futili ragioni. Un unico raggio ha illuminato così tante migliaia di campi. Manjushri tu lo devi sapere.”

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La risposta di Manjushri.

Il Buddha Candrasuryapradipa (Luce della luna e del sole)

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Manjushri allora dette la sua risposta:
Ricordo che in un epoca passata innumerevoli Kalpa or sono viveva un Buddha tenuto in sommo onore dagli uomini, chiamato Candrasuryapradipa. Questo Buddha esponeva la legge salvando innumerevoli esseri viventi e incommensurabili milioni di Bodhisattva facendoli accedere alla saggezza del Buddha. Egli aveva otto figli, tutti principi, che un giorno, vedendo che il padre aveva abbandonato la famiglia fecero lo stesso e intrapresero le pratiche di Brahma.
Un giorno, essi giunsero al cospetto del Buddha che si era appena svegliato dalla samadhi.
Il Buddha, vedendo Candrasuryapradipa e i suoi otto figli lo lodò dicendo:
“Tu sei l’occhio del mondo, in te ognuno può credere e avere fede, tu puoi onorare e sostenere il tesoro del dharma. La legge che espongo, tu solo puoi testimoniarla.”
Dopo aver pronunciato queste parole di lode espose il Sutra del Loto per sessanta interi piccoli Kalpa. Mai sorse dal suo seggio, e la suprema e meravigliosa legge da lui esposta fu accettata e sostenuta integralmente dal maestro del dharma Luce meravigliosa.
Dopo che il Buddha ebbe predicato la Legge del Loto, proprio in quello stesso giorno annunciò all’uditorio di esseri celesti e umani:
“ Ho già esposto per voi il significato della vera entità di tutti i fenomeni. Ora, al giungere della mezzanotte, entrerò nel Nirvana. Esercitatevi diligentemente e liberatevi dalla negligenza e dalla pigrizia. È assai difficile incontrare un Buddha, ne potete incontrare uno ogni milione di Kalpa.”
I figli di Candrasuryapradipa, udendo che il Buddha sarebbe entrato nel Nirvana furono colti da dolore e angoscia, sorpresi che il Buddha dovesse estinguersi così presto. Ma egli rincuorò la folla sterminata dicendo:
“Quando sarò entrato nel Nirvana non dovrete avere nessuna preoccupazione o timore; tra voi c’è un Bodhisattva di nome Srigarba (Scrigno di Virtù) che ha già pienamente compreso nel suo cuore la vera entità delle illusioni. Sarà lui il prossimo a divenire un Buddha. Si chiamerà Vimalagranetra (Corpo Puro) e anche egli salverà innumerevoli moltitudini.”
Quella notte il Buddha entrò nel Nirvana come fuoco che si estingue quando la legna è consumata.
I suoi discepoli divisero e ripartirono le sue reliquie ed eressero un numero incredibile di torri; monaci e monache numerosi come le sabbie del Gange praticarono con raddoppiato zelo ricercando in tal modo la via suprema. Questo maestro del dharma, Candrasuryapradipa, sostenne e onorò il tesoro del dharma del Buddha per la durata di ottanta piccoli Kalpa diffondendo ampiamente il Sutra del Loto.
Anche i suoi otto nobili figli si attennero fermamente alla via suprema e poterono perciò incontrare innumerevoli Buddha. Molti li seguirono nella pratica della grande via e uno dopo l’altro poterono diventare Buddha. L’ultimo a divenire essere celeste tra gli esseri celesti fu chiamato Buddha Dipankara (Fiaccola Ardente).
Questo maestro del dharma, Candrasuryapradipa, aveva a quel tempo un discepolo la cui mente era dominata da pigrizia, da avidità di fama e profitto. Insaziabilmente ricercava fama e profitto frequentando spesso gente della sua e di altre famiglie. Gettò al vento ciò che aveva appreso, lo trascurò, lo dimenticò, non lo comprese. Proprio per questo venne chiamato Yasaskama, che vuol dire Cercatore di Fama. Ma egli aveva anche compiuto innumerevoli buone azioni e a causa di ciò poté incontrare innumerevoli Buddha. Fece offerte ai Buddha e li seguì nella pratica della grande via realizzando tutte le sei paramita e ora ha incontrato il leone degli shakya. Diverrà quindi un Buddha che avrà nome Maitreya e salverà in ogni dove gli esseri viventi in numero al di là di ogni calcolo. Dopo l’estinzione di quel Buddha, quell’uomo pigro ora sei tu e quel maestro del dharma, Candrasuryapradipa, ora sono io.
Io vidi il Buddha Candrasuryapradipa manifestare in passato un prodigioso presagio come questo. E così so che ora il Buddha presente sta per esporre il Sutra del Loto. Adesso i segni sono uguali ai prodigiosi auspici passati
Gli esseri umani ora verranno per conoscerlo: giungiamo le mani e attendiamo. Il Buddha farà piovere la pioggia della legge per soddisfare tutti coloro che cercano la via.
Siate controllati, ben disposti, a mani giunte.
Voi che cercate i tre Veicoli, se avete dubbi e rimpianti il Buddha li risolverà per voi ponendovi fine così che nulla rimanga.

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