martedì 6 luglio 2010

Più lontana è la sorgente, più lungo il corso del fiume


Ho ricevuto il kan di monete e ho
riferito rispettosamente al cospetto
del Sutra del Loto che è un’offerta di
Yorimoto. Da lontano, il Budda Shakyamuni,
signore degli insegnamenti, il
Budda Molti Tesori e i Budda delle dieci
direzioni e, da vicino, gli dèi del sole e
della luna nei loro palazzi celesti veglieranno
su di te.


Chi eccelle in questo mondo suscita
la gelosia e l’invidia di tutti, persino di
coloro che sono ritenuti santi o saggi. Tremila
dame di corte erano gelose di Wang
Chao-chün, la favorita dell’imperatore
della prima dinastia Han. Tutte le mogli di
Shakra, in numero di novantanove milioni
di nayuta, invidiavano Kaushika. Il ministro
Fujiwara no Saneyori era invidioso del
principe Kaneakira e Fujiwara no Tokihira,
geloso di Sugawara no Michizane, lo calunniò
presso l’imperatore e lo fece esiliare3.
Rifletti sulla tua situazione alla luce di
questi esempi. I domini del [tuo signore],
il prete laico Ema erano vasti, ma ora si
sono ridotti; egli ha molti figli e anche un
gran numero di persone al suo servizio
da lungo tempo. Come i pesci si agitano
quando l’acqua dello stagno diminuisce e
come gli uccelli si contendono i rami degli
alberi quando iniziano a soffiare i venti
autunnali, così la gente del clan sarà invidiosa
di te. Per di più, poiché varie volte
hai disubbidito agli ordini del tuo signore
e sei andato contro i suoi desideri, chissà
quante calunnie sono state dette su di te!
Tuttavia, dopo averti più volte privato del
tuo feudo, mi dici che ora ti ha di nuovo
assegnato delle terre. È straordinario!
Questo precisamente vuol dire «virtù invisibili
portano ricompense visibili». Ciò
deve essere accaduto a causa della tua
profonda sincerità nel cercare di condurre
il tuo signore alla fede nel Sutra del Loto.
Il re Ajatashatru era nemico del
Budda, ma prese fede nel Sutra del Loto
grazie alle esortazioni del suo ministro Jivaka,
potendo così prolungare la sua vita
e continuare a regnare. Il re Ornamento
Meraviglioso cambiò le sue opinioni errate
grazie alle esortazioni dei suoi due
figli. Lo stesso è accaduto a te: il cuore
di Ema deve essersi ammorbidito a causa
delle tue esortazioni. Questo è avvenuto
unicamente per la tua profonda fede nel
Sutra del Loto.
Più profonde sono le radici, più rigogliosi
crescono i rami; più lontana è la
sorgente, più lungo è il corso del fiume.
Tutti gli altri sutra hanno radici poco profonde
e corsi brevi, mentre il Sutra del
Loto ha radici profonde e una sorgente
lontana.
Per questo il Gran Maestro
T’ien-t’ai affermò che il Sutra del Loto
sarebbe sopravvissuto e si sarebbe diffuso
anche nella malvagia ultima epoca.
Molti hanno preso fede in questo insegnamento,
ma quando le persecuzioni
del governo e di altri si sono abbattute
una dopo l’altra su di me, per un anno o
due mi hanno seguito, poi hanno abbandonato
la fede o si sono rivoltati contro il
Sutra del Loto. Alcuni non hanno ceduto
nella pratica, ma lo hanno fatto nel cuore,
altri non hanno ceduto nel cuore, ma lo
hanno fatto nella pratica.
Il Budda Shakyamuni, erede del re
Shuddhodana, era un grande sovrano
che regnava sugli 84.210 paesi di Jambudvipa.
Tutti i re di questa terra si inchinavano
dinanzi a lui e centomila milioni
di persone lo servivano. Nonostante
ciò lasciò il palazzo del re Shuddhodana
all’età di diciannove anni e si ritirò sul
monte Dandaka, per dodici anni. A quel
tempo era accompagnato da cinque uomini5:
Ajnata Kaundinya, Ashvajit, Bhadrika,
Dashabala Kashyapa e il principe
Kolita. Di questi cinque, però, due lo lasciarono
durante il sesto anno e gli altri
tre nei successivi sei anni. Rimasto solo,
Shakyamuni [continuò la sua pratica e]
divenne il Budda.
Il Sutra del Loto è ancora più difficile
da credere di Shakyamuni e per questo il
sutra afferma che è «il più difficile da credere
e il più difficile da comprendere».
Inoltre nell’Ultimo giorno della Legge le
persecuzioni sono più frequenti e intense
che durante la vita del Budda Shakyamuni.
Ma il sutra afferma che un devoto
che persevera nonostante le avversità otterrà
benefici più grandi di quelli ottenuti
facendo offerte al Budda per la durata
di un intero kalpa.
Ora sono passati 2.230 anni dalla morte
del Budda. Coloro che propagarono il
Buddismo in India per più di mille anni
dopo la sua morte sono tutti noti dalle
biografie; i nomi di coloro che lo propagarono
per più di mille anni in Cina e
settecento in Giappone sono anch’essi
chiaramente elencati. Tuttavia, solo pochi
di loro incontrarono persecuzioni gravi
come quelle del Budda. Benché affermassero
di essere santi o saggi, nessuno di loro
ha mai verificato la predizione del sutra:
«E poiché odio e gelosia nei confronti di
questo sutra abbondano perfino mentre il
Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà
dopo la sua scomparsa?». Il Bodhisattva
Nagarjuna, T’ien-t’ai e Dengyo incontrarono
difficoltà a causa del Buddismo,
ma non paragonabili a quelle descritte dal
Budda nel sutra. Il motivo è che nacquero
prima del tempo in cui doveva essere propagato
il Sutra del Loto.
Adesso siamo ormai entrati nell’
«ultimo periodo di cinquecento anni»,
l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge. È
come il sole al solstizio d’estate, il quindicesimo
giorno del quinto mese, o la
luna del raccolto, il quindicesimo giorno
dell’ottavo mese. T’ien-t’ai e Dengyo nacquero
troppo presto, quelli che nasceranno
dopo rimpiangeranno di essere arrivati
troppo tardi.
Le grandi armate del nemico sono già
state sconfitte, le altre non sono degne di
nota. Ora è proprio il tempo predetto dal
Budda: «l’ultimo periodo di cinquecento
anni», l’inizio dell’Ultimo giorno della
Legge e l’epoca indicata nel passo «quanto
peggio sarà dopo la sua scomparsa?».
Se le parole del Budda non sono false, deve
essere apparso un santo nella terra di
Jambudvipa. Secondo i sutra, scoppierà la
più grande guerra mai vista al mondo a indicare
l’avvento di questo santo e, poiché
la guerra è già scoppiata, anche il santo
è già apparso in Jambudvipa. L’apparizione
dell’animale leggendario chiamato
ch’i-lin annunciò ai cinesi della sua epoca
che Confucio era un santo, e non c’è
dubbio che il risuonare del santuario di
un villaggio annunci l’avvento di un santo.
Quando il Budda fece il suo avvento
in questo mondo, la crescita degli alberi
di sandalo informò i suoi contemporanei
che era un santo e Lao Tzu fu riconosciuto
come santo perché alla nascita sulla pianta
di un piede era impresso il carattere cinese
“due” e sull’altra il carattere “cinque”10.
Come si può riconoscere il santo del
Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della
Legge? Nel sutra si legge: «La persona che
può insegnare questo sutra, la persona che
può abbracciare questo sutra, è l’inviato
del Budda
». In altre parole chi abbraccia
gli otto volumi, un solo volume, capitolo o
verso del Sutra del Loto, o chi recita il daimoku,
è l’inviato del Tathagata. Inoltre chi
persevera di fronte a grandi persecuzioni
e abbraccia il sutra dall’inizio alla fine è
l’inviato del Tathagata.
Dato che sono un uomo comune forse
la mia mente non sarà quella di un inviato
del Tathagata, ma poiché sono incorso
nell’odio dei tre potenti nemici e sono stato
esiliato due volte, sono come l’inviato
del Tathagata. La mia mente è impregnata
dai tre veleni e il mio corpo è quello di
un uomo comune, ma poiché la mia bocca
recita Nam-myoho-renge-kyo, sono come
l’inviato del Tathagata. Cercando un
esempio nel passato, sono paragonabile al
Bodhisattva Mai Sprezzante. Guardando
al presente, senza dubbio sono stato colpito
«con spade e bastoni, o con cocci e
pietre». Nel futuro, raggiungerò sicuramente
il luogo dell’illuminazione e coloro
che mi hanno sostenuto dimoreranno con
me nella pura terra del Picco dell’Aquila.
Vorrei dirti molte altre cose, ma devo fermarmi
qui e lascio a te le conclusioni.
Il nostro novizio malato è guarito.
Ne sono molto felice. Acharya Daishin1
è morto esattamente come tu avevi previsto.
Qui tutti ti lodano dicendo che anche
un Jivaka dell’Ultimo giorno non potrebbe
reggere il paragone con te. Anch’io
lo penso. Ci siamo detti che anche le tue
previsioni su Sammi-bo e Soshiro si sono
realizzate perfettamente, con la stessa precisione
con cui combaciano le due parti di
un tagliando. Affido a te la mia vita e non
consulterò nessun altro medico.
Nichiren

Il quindicesimo giorno del nono mese
del primo anno di Koan (1278), segno
ciclico tsuchinoe-tora

A Shijo Kingo

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