sabato 5 giugno 2010

Sutra del Loto. Capitolo 14. Pratiche pacifiche


Primo gruppo di regole.


A quel tempo Manjushri disse al Buddha:
“ Onorato del mondo, come dovrebbero comportarsi i Bodhisattva e Mahasattva per predicare questo sutra nell’epoca malvagia che seguirà? “



Il Buddha allora disse:
Essi dovranno attenersi a quattro regole.
Per prima cosa dovranno attenersi alle pratiche e alle frequentazioni appropriate dei Bodhisattva. Dovranno quindi essere perseveranti, gentili, affidabili, mai violenti né interiormente turbati, e rispetto ai fenomeni non compiere alcuna azione ma osservare la vera entità di essi senza agire o operare distinzioni.
Per quel che riguarda le frequentazioni, non bisogna frequentare intimamente governanti, principi, ministri o altri funzionari. Non bisogna frequentare intimamente coloro che praticano sport e passatempi violenti, i non buddhisti, i brahmani o i giainisti né coloro che scrivono libri eretici o sostengono eresie, monaci che violano i precetti, arhat tali soltanto di nome, monache che si compiacciono di facezie e risate; non bisogna frequentare i Lokayata o gli ante - Lokayata. Non bisogna dedicarsi a passatempi brutali, pugilato o lotta, né frequentare attori o altre persone dedite a generi di intrattenimento illusori, i chandala, le persone che allevano maiali, pecore, pollami o cani, le persone che cacciano, pescano, o praticano altre attività malvagie. Nel caso che tali persone vadano da lui allora egli potrà predicare la legge per loro, ma senza aspettarsi nulla in cambio. Inoltre non deve frequentare monaci, monache, laici e laiche che cercano di diventare ascoltatori della voce, né discutere con loro o recarsi a visitarli. Non deve restare con loro nella stessa stanza o nel luogo dove fanno esercizi o nella sala delle lezioni né deve partecipare alle loro attività. Nel caso che costoro dovessero recarsi da lui egli potrà predicare la legge in modo appropriato alle circostanze, ma senza aspettarsi nulla in cambio.
Quando il Bodhisattva o il mahasattva predica le legge alle donne, deve farlo in modo da non far sorgere in loro desideri né deve provare piacere nel vederle. Se deve entrare nella casa di un'altra persona non dovrà chiacchierare con le altre fanciulle, con le donne non sposate o le vedove. Egli non deve neanche accostarsi ai cinque tipi di uomini privi di virilità né intrattenere con loro rapporti troppo stretti. Non deve entrare da solo nella casa di un’altra persona. Se per qualche ragione fosse costretto a farlo, concentri tutta la sua mente sul Buddha. Se deve predicare la legge per una donna, non mostri i denti sorridendo né lasci vedere il torace; non deve avere alcun rapporto intimo con lei, neanche per amore della legge, tantomeno per qualsiasi altro scopo.
Egli non deve provare piacere a educare discepoli adolescenti shramanera o bambini e non deve gradire di condividere con loro lo stesso maestro.
Egli deve sempre preferire il sedere in meditazione in luogo tranquillo imparando a placare la mente.
Manjushri, queste sono le cose cui deve accostarsi prima di tutto.
Poi il Bodhisattva o il Mahasattva dovrebbe considerare tutti i fenomeni come vuoti riconoscendo in ciò la loro vera entità. Essi non si capovolgono, non si muovono, non regrediscono, non ruotano. Sono come lo spazio vuoto, privi di natura propria, al di là della portata delle parole. Essi non nascono, non emergono, non sorgono. Sono privi di nome, privi di forma, privi di essenza. Sono privi di volume, privi di limiti, privi di ostacoli, privi di barriere. Soltanto in virtù di cause e condizioni essi esistono, vengono a essere capovolti e a nascere. Dal disordine derivano le distinzioni, che i fenomeni esistono e non esistono, che sono reali o irreali, che nascono, che non nascono.
Se dopo la mia estinzione i monaci seguiranno queste pratiche e queste frequentazioni allora quando predicheranno questo sutra saranno privi di timore e timidezza.
Questo è il primo gruppo di regole.


Secondo gruppo di regole.

Inoltre non si compiaccia di parlare degli errori di altre persone o delle scritture. Non mostri disprezzo per altri maestri della legge, non parli dei pregi e difetti altrui. Riguardo agli ascoltatori della voce, non faccia il loro nome quando ne enumera le mancanze o ne loda le qualità. Non permetta che la sua mente sia piena di odio e risentimento. Dato che egli sa coltivare una tale mente serena, chi lo ascolta non si opporrà alle sue idee. Se gli verranno poste domande difficili egli non deve replicare con la legge del Piccolo Veicolo; tratti le questioni con la saggezza del Grande veicolo, così che le persone siano in grado di acquisire la saggezza onnicomprensiva.

Inoltre, se desiderate predicare questo sutra, non nutrite gelosia, adulazione o inganno. Non disprezzate né offendete coloro che studiano la via del Buddha e non mettete in luce i loro limiti. Se vi saranno monaci o laici che cercheranno la via del Buddha, non bisognerà turbarli causando in loro dubbi o rimpianti col dire: “Siete molto lontani dalla via e alla fine non riuscirete mai a conseguire la saggezza onnicomprensiva. Siete persone autoindulgenti e ostinate che trascurano la via!”
Non dovete mai impegnarvi in dibattiti frivoli sulle diverse dottrine, né litigare in merito ad esse.
Nei confronti di tutti gli esseri viventi dovete sempre pensare a loro con grande compassione. Nei confronti dei Tathagata dovete pensare a loro come padri premurosi. Nei confronti dei Bodhisattva dovete pensare loro come grandi maestri. Dovete predicare la legge in modo equanime. Il fatto che una persona si conformi alla legge non significa dover modificare la durata della predicazione. Anche di fronte a coloro che mostrano un grande amore per la legge non si dovrebbe parlare a lungo.
Manjushri, se nell’ultima era che seguirà allorché la legge sarà sul punto di perire, vi saranno Bodhisattva e Mahasattva che coltivano questo terzo gruppo di pratiche pacifiche allora quando predicheranno questa legge saranno liberi da ansie e confusioni e troveranno buoni discepoli insieme ai quali leggere e recitare questo sutra. Essi raduneranno attorno a se un grande numero di persone desiderose di ascoltare e che dopo abbracceranno e reciteranno questo sutra, e dopo averlo recitato lo predicheranno e lo copieranno e lo faranno copiare ad altri, offriranno doni ai rotoli del sutra trattandoli con rispetto e lode.

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Benefici dei devoti del Sutra del Loto. E liberaci dal male oscuro.

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Manjushri, nell’era che seguirà i devoti del Sutra del Loto dovranno avere una profonda compassione per tutti i credenti e verso coloro che ancora non sono Bodhisattva e pensare dentro di sé: “Queste persone non ascoltano; non conoscono non si rendono conto, non domandano e non capiscono, ma quando avrò conseguito l’illuminazione perfetta mi avvarrò dei miei poteri sovrannaturali e del potere della saggezza per avvicinarli a me e farli dimorare in questa legge.
Manjushri, dopo l’estinzione del Tathagata chi seguirà questi 4 gruppi di regole non commetterà errori nella predicazione della legge. Monaci, laici, governanti, persone comuni e brahmani porgeranno loro offerte e li riveriranno. Le divinità per ascoltare la legge li seguiranno ininterrottamente dal cielo e avranno cura di loro. Se si troveranno in un villaggio o in una città, o in un luogo isolato, delle persone li avvicineranno per porgere loro domande difficili. Gli esseri celesti giorno e notte li proteggeranno e li difenderanno per amore della legge e faranno gioire tutti gli ascoltatori. Perché?
Perché questo sutra è protetto dai poteri sovrannaturali di tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro.
Immaginate un potente re che fa girare la ruota. I suoi soldati si sono distinti in battaglia ed egli li ricompensa con tanti doni, elefanti, cavalli, carri, ornamenti, campi, case, territori e città, schiave, ricchezze e beni vari. Ma egli non dona a nessuno il gioiello che porta in cima al capo perché se lui lo cedesse provocherebbe costernazione e allarme tra i sudditi.
Ma se qualcuno compie un impresa coraggiosa e difficile e si distingue in modo assolutamente grandioso, allora il re gli dona il gioiello che non era mai stato donato a nessuno.
Così fa il Buddha. Egli dona agli uomini la meditazione, l’emancipazione, radici libere da illusioni e fa anche dono della città del Nirvana e dice che essi hanno conseguito l’estinzione. Ma non predica loro il Sutra del Loto.
Questo Sutra del Loto può far conseguire agli esseri viventi la saggezza onnicomprensiva. Nel mondo dovrà fronteggiare molte ostilità e sarà difficile credervi. Non è stato predicato finora, ma io adesso lo predico.

Manjushri, questo sutra è il supremo tra tutti quelli che sono stati predicati dai Tathagata, il più profondo, e viene esposto per ultimo, nello stesso modo in cui il potente re donò in ultimo lo splendido gioiello che aveva custodito per tanto tempo.
Manjushri, questo Sutra del Loto è il tesoro segreto dei Buddha, dei Tathagata. Fra tutti i Sutra gli spetta il posto più alto.
Per tutta la lunga notte io l’ho custodito e protetto e non l’ho mai propagato incautamente. Tuttavia oggi per la prima volta lo espongo a vostro beneficio.

Chiunque legga questo sutra sarà sempre libero da angosce e preoccupazioni come pure sarà esente da malattie e dolori; la sua espressione sarà fresca e splendente. Non nascerà in miseria, in umili o cattive condizioni. Gli esseri viventi saranno lieti di vederlo e lo venereranno come un saggio o un santo. I giovani figli del cielo lo assisteranno e lo serviranno. Spade e bastoni non lo toccheranno e il veleno non avrà il potere di nuocergli. Se la gente parlerà male di lui e lo ingiurierà le loro bocche verranno serrate e fermate. Andrà per ogni dove senza paura come il re leone. La sua saggezza brillerà come lo splendore del sole; anche nei sogni egli vedrà solo cose meravigliose.
Vedrà i Tathagata assisi su troni di leone, circondati da una moltitudine di monaci mentre predicano la legge. Egli vedrà draghi, spiriti, asura e altri, numerosi come le sabbie del Gange che giungono le mani con riverenza. Egli vedrà Buddha dal corpo dorato emettere raggi innumerevoli che illuminano tutte le cose e con voce di Bhrama esporre le dottrine. Egli ascolterà la legge, ne gioirà e tributerà offerte. Otterrà la dharani e la prova della saggezza che non regredisce. Vedrà se stesso in mezzo a montagne e foreste praticare la buona legge, comprendere la vera entità di tutti fenomeni, entrare in profonda meditazione e vedere i Buddha delle dieci direzioni. Buddha dal colorito aureo, adorni dei cento sogni di fortuna, persone intente ad ascoltare la legge e predicarla alle genti: tali saranno i bei sogni che farà.
E sognerà di essere un re, che rinunciando ai suoi beni, ai suoi servitori e ai magnifici squisiti oggetti dei cinque desideri, si ritira nel luogo dell’illuminazione e sotto l’albero della Bodhi prende posto su un trono di leone; trascorsi sette giorni nella ricerca della via ottiene infine la saggezza del Buddha. Avendo realizzato la via suprema egli si alza e mettendo in moto la ruota della legge, predica la Legge per le quattro categorie di credenti per milioni di Kalpa. Infine entrerà nel Nirvana come il fumo che svanisce quando si spegne una lampada.

Chi predicherà questa legge suprema nell’era malvagia che seguirà otterrà grandi benefici, immensi come quelli descritti fin qui.

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