giovedì 9 giugno 2011

Budda e l'amore per una donna



A Buddha e ai suoi discepoli capitò un curioso avvenimento che, per un po' di tempo, lasciò i seguaci perplessi riguardo al carattere del loro Maestro. Il Buddha e i suoi discepoli avevano fatto voto di castità e di rinuncia all'amore carnale. Eppure un giorno, mentre il Buddha e i suoi discepoli riposavano all'ombra di un albero, si avvicinò una cortigiana, attratta dal corpo e dal volto luminoso del Maestro. Non appena la cortigiana vide il viso celestiale del Buddha, se ne innamorò e corse a braccia aperte verso di lui per abbracciarlo e baciarlo, esclamando a gran voce:

Oh, mio bellissimo e splendente Signore, io ti amo!

I discepoli rimasero sorpresi quando udirono la risposta del Buddha alla cortigiana:

Mia amata, anch'io ti amo. Però adesso non toccarmi. Non ancora.

La cortigiana replicò:

Tu mi chiami amata e per me sei il mio amato. Perché, allora, non vuoi che io ti tocchi?

Il Maestro Buddha rispose:

Mia amata, te lo ripeto ancora, ti toccherò più tardi, ma non adesso.

I discepoli rimasero sconvolti, pensando che il Maestro si fosse innamorato della cortigiana. A quella risposta del Buddha, la donna si allontanò con una certa delusione. Dopo qualche anno, mentre il Buddha meditava coi suoi discepoli, all'improvviso esclamò:

Devo andare! La mia amata, la cortigiana, mi chiama. Ha bisogno di me, adesso. Devo mantenere la mia promessa.

I discepoli corsero dietro al Maestro, sperando in qualche modo di salvarlo, sebbene sembrasse che fosse follemente innamorato della cortigiana. Il Buddha, seguito con ansia dai discepoli preoccupati, andò sotto lo stesso albero dove l'aveva incontrata. Lì giaceva la donna col suo bel corpo ricoperto da piaghe maleodoranti e putrescenti prodotte dal vaiolo. I discepoli provarono orrore e si tennero lontani da lei. Il Buddha, però, prese il suo corpo in putrefazione e lo abbracciò come fosse un bambino, poggiando la testa della donna sul suo grembo e sussurrandole:

Mia amata, sono venuto a dimostrare il mio amore per te e per mantenere la promessa di toccarti. Ho aspettato a lungo per dimostrarti il mio sincero amore, perché io ti amo quando tutti gli altri hanno smesso di amarti. Io ti tocco, quando tutti i tuoi amici di un tempo hanno paura di toccarti.

Così dicendo, il Buddha guarì la cortigiana e la invitò, ormai purificata da ogni desiderio carnale, ad unirsi al suo folto gruppo di discepoli. L'amore personale è amore egoistico e considera soltanto i propri interessi, spesso a costo di tutto il resto. L'amore Divino, quello impersonale, è altruista e cerca la felicità dell'oggetto del proprio amore, e non è limitato o parziale. Dio ama allo stesso modo sia i buoni che i cattivi, perché sono Suoi figli. Tutti quelli che aspirano a conoscere il Padre, devono emanare un amore simile a quello di Dio, un amore per tutti, un amore impersonale e incondizionato. Quando un figlio/a dimostra che ama tutti indistintamente, buoni e cattivi, allora Dio dirà:

Mio nobile figlio, accetto il tuo amore, perché tu ami tutti col Mio amore, proprio come faccio Io.

Amare coloro che ti amano è naturale, ma quasi sempre è amore ispirato dall'ego. Amare coloro che non ti amano, o che addirittura ti odiano, è l'espressione dell'amore soprannaturale.
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