venerdì 12 agosto 2011

Alimentazione Pranica. Disinnescare il sistema degli Illuminati.




Alimentazione pranica. Disinnescare il sistema degli Illuminati.

Paolo Franceschetti

Ho iniziato ad occuparmi di alimentazione pranica da qualche mese, ovverosia da quando uno dei miei miglior amici, dopo aver frequentato un seminario di Jericho Sunfire, e aver letto i libri di Jasmuheen, ha iniziato ad alimentarsi pranicamente.
Sorprendentemente ho visto il suo corpo aumentare in massa muscolare ed efficienza fisica, anziché dimagrire, come avrebbe dovuto essere.

Ora devo premettere che per anni ho studiato alimentazione, perché all’età di 25 anni ero istruttore di Body Building e l’alimentazione era parte obbligata del percorso di studi, e di vita, di quel periodo.

Molte delle teorie che si studiano in scienza dell’alimentazione, in realtà, sono contraddittorie e confuse, quando non addirittura del tutto errate.

Alimentazione pranica. Cosa è e come arrivarci.



Introduzione.

Se volete passare ad un nuovo modo di nutrirvi che vi darà maggiore salute, maggiore forza fisica e mentale, e che vi farà risparmiare centinaia di euro al mese rispetto al normale budget personale per l'alimentazione, dovete provare l'alimentazione pranica.

L'alimentazione pranica, da anni praticata da Jericho Sunfire e da Jasmuheen, e da sempre praticata da molti yogi orientali e da appartenenti alle società segrete di grado elevato, implica la progressiva riduzione dell'assunzione di cibo, per terminare con la totale abolizione di ogni cibo.

sabato 9 luglio 2011

Conversazioni con Dio. La paura. Gli insegnamenti



Ogni pensiero umano e ogni azione si basano sull'amore o sulla paura. Non c'è altra motivazione umana e tutti gli altri concetti derivano unicamente da questi due. Sono soltanto variazioni diverse. Variazioni sullo stesso tema.


E' la ragione per cui il comportamento umano dà luogo a ripetute esperienze dopo ripetute esperienze; è la ragione per cui l'umanità ama, poi distrugge, poi ama di nuovo; c'è sempre l'oscillazione da un sentimento all'altro. L'more promuove la paura che promuove l'amore che promuove la paura.



Vi è stato insegnato a vivere nella paura. Vi è stato detto della sopravvivenza dei più idonei e della vittoria dei forti, e del successo dei più intelligenti. Vi hanno solo accennato alla gloria di chi ama di più. E quindi cercate di essere i più idonei, i più forti i più intelligenti e temete che mostrarvi inferiori significhi perdere.

E così naturalmente, scegliete i promotori dell'azione della paura perchè questo è quello che vi hanno insegnato.

Eppure io vi insegno quanto segue: Quando sceglierete i promotori delle iniziative dell'amore, vi troverete a fare qualcosa di più del limitarvi al sopravvivere. In tal caso otterrete più di una vittoria, sarà per voi meglio dell'ottenere soltanto un successo. Sperimenterete la piena gloria di Chi siete in realtà e di chi potreste essere.



Per fare questo potete mettere da parte gli insegnamenti dei beneintenzionati, ma male informati, professori terreni, e dare retta a colui la cui saggezza arriva da qualche altra fonte.



Esistono molte di queste persone in grado di insegnare in mezzo a voi, come sono sempre esistite, perchè non intendo lasciavi senza chi vi potrebbe istruire, mostrare la giusta via e ricordarvi queste verità.



Per quanto chi potrebbe costituire il miglior maestro non sia nessuno al di fuori di voi, ma solo la voce del vostro cuore. Costituisce il principale mezzo da me usato, perchè si tratta di quello più accessibile.

giovedì 9 giugno 2011

Budda e l'amore per una donna



A Buddha e ai suoi discepoli capitò un curioso avvenimento che, per un po' di tempo, lasciò i seguaci perplessi riguardo al carattere del loro Maestro. Il Buddha e i suoi discepoli avevano fatto voto di castità e di rinuncia all'amore carnale. Eppure un giorno, mentre il Buddha e i suoi discepoli riposavano all'ombra di un albero, si avvicinò una cortigiana, attratta dal corpo e dal volto luminoso del Maestro. Non appena la cortigiana vide il viso celestiale del Buddha, se ne innamorò e corse a braccia aperte verso di lui per abbracciarlo e baciarlo, esclamando a gran voce:

Oh, mio bellissimo e splendente Signore, io ti amo!

I discepoli rimasero sorpresi quando udirono la risposta del Buddha alla cortigiana:

Mia amata, anch'io ti amo. Però adesso non toccarmi. Non ancora.

La cortigiana replicò:

Tu mi chiami amata e per me sei il mio amato. Perché, allora, non vuoi che io ti tocchi?

Il Maestro Buddha rispose:

Mia amata, te lo ripeto ancora, ti toccherò più tardi, ma non adesso.

I discepoli rimasero sconvolti, pensando che il Maestro si fosse innamorato della cortigiana. A quella risposta del Buddha, la donna si allontanò con una certa delusione. Dopo qualche anno, mentre il Buddha meditava coi suoi discepoli, all'improvviso esclamò:

Devo andare! La mia amata, la cortigiana, mi chiama. Ha bisogno di me, adesso. Devo mantenere la mia promessa.

I discepoli corsero dietro al Maestro, sperando in qualche modo di salvarlo, sebbene sembrasse che fosse follemente innamorato della cortigiana. Il Buddha, seguito con ansia dai discepoli preoccupati, andò sotto lo stesso albero dove l'aveva incontrata. Lì giaceva la donna col suo bel corpo ricoperto da piaghe maleodoranti e putrescenti prodotte dal vaiolo. I discepoli provarono orrore e si tennero lontani da lei. Il Buddha, però, prese il suo corpo in putrefazione e lo abbracciò come fosse un bambino, poggiando la testa della donna sul suo grembo e sussurrandole:

Mia amata, sono venuto a dimostrare il mio amore per te e per mantenere la promessa di toccarti. Ho aspettato a lungo per dimostrarti il mio sincero amore, perché io ti amo quando tutti gli altri hanno smesso di amarti. Io ti tocco, quando tutti i tuoi amici di un tempo hanno paura di toccarti.

Così dicendo, il Buddha guarì la cortigiana e la invitò, ormai purificata da ogni desiderio carnale, ad unirsi al suo folto gruppo di discepoli. L'amore personale è amore egoistico e considera soltanto i propri interessi, spesso a costo di tutto il resto. L'amore Divino, quello impersonale, è altruista e cerca la felicità dell'oggetto del proprio amore, e non è limitato o parziale. Dio ama allo stesso modo sia i buoni che i cattivi, perché sono Suoi figli. Tutti quelli che aspirano a conoscere il Padre, devono emanare un amore simile a quello di Dio, un amore per tutti, un amore impersonale e incondizionato. Quando un figlio/a dimostra che ama tutti indistintamente, buoni e cattivi, allora Dio dirà:

Mio nobile figlio, accetto il tuo amore, perché tu ami tutti col Mio amore, proprio come faccio Io.

Amare coloro che ti amano è naturale, ma quasi sempre è amore ispirato dall'ego. Amare coloro che non ti amano, o che addirittura ti odiano, è l'espressione dell'amore soprannaturale.
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