martedì 21 settembre 2010

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 8.


Dopo il racconto della parabola della "città fantasma" narrata dal Buddha Śākyamuni, lo śrāvaka Pūrṇa, figlio di Maitrāyaṇī (una delle prime discepole dello Śākyamuni) , esultò per il modo con cui i Buddha adattavano il loro insegnamento a questo mondo con una variegata molteplicità di mezzi abili (upāya).

Vista la particolare predisposizione mentale di Pūṛna, il Buddha Śākyamuni si complimentò con lui per la profonda capacità di comprensione, lodandolo e profetizzando che durante il kalpa Badra (Propizio) Pūrṇa diventerà il Buddha Dharmaprabhāsa (Luce della Legge).

venerdì 10 settembre 2010

Sutra del Loto. Capitolo 16. Durata della vita del Budda.




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Allora il Budda parlò ai Bodhisattva e a tutta la moltitudine.
Uomini devoti, dovete credere alle cose che sto per dirvi. Una legge che mai fu udita in passato adesso potrà essere udita.
Ascoltate attentamente….

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 16. Durata della vita del Budda.


Dopo aver ascoltato la domanda del bodhisattva Maitreya su come egli sia riuscito a quarant'anni dal raggiungimento della bodhi profonda a convertire innumerevoli schiere di bodhisattva perfetti, il Buddha Śākyamuni chiede all'intera assemblea riunita a Gṛdhrakūṭa di testimoniare la fede nel suo insegnamento, e solo dopo aver ascoltato questa testimonianza il Buddha spiegò che:

giovedì 9 settembre 2010

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 5. La parabola delle erbe medicinali.


Il V capitolo apre con l'apprezzamento del Buddha Śākyamuni nei confronti di Makassiapa che nel IV capitolo aveva ben descritto, per mezzo della parabola del figlio dell'uomo ricco, la possibilità per gli śrāvaka di raggiungere la suprema illuminazione, anuttarā-samyak-saṃbodhi. Per descrivere la pratica di un buddha, Budda racconta in questo capitolo un'altra parabola detta delle erbe. Come la pioggia bagna innumerevoli e differenti piante ed erbe, portando a ciascuna di esse il giusto quantitativo di acqua, così l'insegnamento del Buddha pur essendo unico, come l'acqua per le piante, per tutti si differenzia in quantità a seconda delle caratteristiche dei discepoli. Sia se essi sono intelligenti o ottusi, diligenti o pigri, l'acqua, la stessa "acqua" ovvero lo stesso insegnamento li raggiungerà anche se per le loro caratteristiche utilizzeranno in modo più o meno approfondito o più o meno congruo l'insegnamento impartito loro e quindi avanzeranno nel cammino spirituale in modo più o meno veloce. Nel descrivere il suo insegnamento, Buddha Śākyamuni afferma:

« Gli esseri vivono in una grande varietà di ambienti, ma solo il Tathāgata vede le circostanze autentiche e le comprende chiaramente, senza difficoltà. È come nel caso delle piante e degli alberi, della boscaglia, dei cespugli e delle erbe medicinali, che non hanno consapevolezza della propria natura superiore, media e inferiore. Ma il Tathāgata sa che questa Legge ha una forma unica, un unico aroma, vale a dire la forma della emancipazione, la forma della separazione, la forma dell'estinzione, la forma del nirvana definitivo, della costante serena estinzione, che in definitiva si risolve nella vacuità. Il Buddha capisce tutto questo. Ma poiché vede i desideri che alloggiano nelle menti degli esseri viventi, egli li guida e li protegge e per questa ragione non espone loro immediatamente la saggezza onnicomprensiva. »

Sutra del Loto. Capitolo 5. La parabola delle erbe medicinali


La parabola delle erbe medicinali
Il Buddha disse a Makassiapa e agli altri discepoli maggiori:
Il Buddha possiede infinite e incommensurabili virtù. È il re delle dottrine e nulla di ciò che predica è falso. Tutte le dottrine egli le espone avvalendosi di espedienti. Perciò tutte mirano a far raggiungere agli esseri viventi la saggezza onnicomprensiva. Egli conosce il fine di ogni dottrina e conosce il funzionamento recondito della mente di tutti gli esseri viventi, penetrandone i segreti fino in fondo. Quindi si adatta agli esseri viventi e predica la legge in svariati modi, tacendo l’essenziale a lungo, senza fretta di parlarne immediatamente, ma adattando la predicazione alla capacità delle persone.

Krishnamurti. Da divinità a uomo.

sabato 4 settembre 2010

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 4. Fede e comprensione.


Oltre a Śāriputra anche gli altri śrāvaka, Mahā-Kātyāyana, Mahā-Kāśyapa e Mahā-Maudgalyāyana gioiscono perché comprendono che pur avendo realizzato il nirvāṇa degli arhat possono proseguire fino alla realizzazione dell' anuttarā-samyak-saṃbodhi, il "risveglio" profondo e completo. Per spiegare al Buddha Śākyamuni la loro felicità, raccontano anch'essi una parabola che possiede delle somiglianze con la parabola del "Figliol prodigo" contenuta nel Vangelo dei cristiani.

Sutra del Loto. Cap. 4. Fede e comprensione. (Predisposizione).



A quel tempo, appena gli uomini di innata saggezza, Subuti, Mahakatayana, Makassyapa e Mogallana ebbero udito la legge mai udita prima, ed ebbero udito predire l’ottenimento dell’illuminazione suprema e definitiva a Shariputra, si commossero ed esultarono dalla gioia.

mercoledì 1 settembre 2010

Il Sutra del Loto. Cap. III. Parabola e similitudine.



Per tutta la lunga notte
A quel tempo la mente di Shariputra danzò di gioia. Egli si alzò immediatamente, giunse le mani, guardò con reverenza il viso dell’onorato del mondo e disse al Buddha: “Il mio cuore udendoti ha esultato di gioia. Sento di aver ottenuto una cosa senza precedenti, perché in passato, quando udivo una legge come questa insegnata dal Buddha e vedevo come ai Bodhisattva venisse predetto l’ottenimento della buddhità, io e gli altri ci sentivamo sempre esclusi. Eravamo tutti profondamente rattristati al pensiero che mai avremmo raggiunto l’incommensurabile intuito del Tathagata. E ci chiedevamo:

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 3. Parabola della casa in fiamme.


Nel terzo capitolo, Śāriputra gioisce della notizia che anche gli śrāvaka come lui potranno ottenere la "liberazione" ultima, la buddhità. E riconosce che il suo errore, come quello di altri śrāvaka, è stato di fermarsi nel nirvāṇa dello Hīnayāna e di non proseguire verso l' anuttarā-samyak-saṃbodhi ("illuminazione definitiva").

Il Buddha Śākyamuni gli risponde annunciandogli che anche lui, Śāriputra, dopo essere divenuto un bodhisattva acquisirà la buddhità completa divenendo il Buddha Padmaprabha (Loto Splendente). Dopo altre predizioni, il Buddha si accinge a spiegare la ragione dell'utilizzo dei diversi veicoli (yāna) e dei diversi "mezzi abili" (upāya) per consentire agli esseri (sattva) di realizzare l'illuminazione profonda e ultima (l' anuttarā-samyak-saṃbodhi).

lunedì 30 agosto 2010

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 2. Espedienti.


Il secondo capitolo del Sutra del Loto, denominato "Mezzi abili" o "Espedienti", è uno dei più importanti del Sutra del Loto. In questo capitolo, il Buddha Śākyamuni risorge dal profondo stato di samādhi e avvia un dialogo con Śāriputra.

Il discepolo gli chiede insistentemente di predicare la Dottrina profonda, ma il Buddha risponde che

« la Legge su cui si è risvegliato il Buddha è la più rara e la più difficile da comprendere. La vera entità di tutti i fenomeni può essere compresa e condivisa solo dai Buddha »

Sutra del Loto. Capitolo 2. Espedienti (Hoben)



Cap. II - Abilità nei mezzi salvifici. Espedienti (hoben).
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Difficoltà di comprendere la dottrina del Budda
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A quel tempo l’onorato dal mondo sorse serenamente dalla samadhi e disse a Shariputra:

domenica 29 agosto 2010

Sutra del Loto: Capitolo 1. Introduzione.



La grande assemblea
Così io ho udito
Una volta il Buddha si trovava sul monte Gridhrakuta nei pressi di Rajagriha. Era accompagnato da una moltitudine di dodicimila eccellenti monaci, tutti arhat che avevano sradicato ogni illusione e non avevano più alcun desiderio terreno. Avevano ottenuto ciò che andava a loro vantaggio e posto fine ai legami dell’esistenza e avevano conseguito la libertà della mente.

Sutra del Loto. Riassunto. Capitolo 1.

Nella foto: il picco dell'Aquila.
Il primo capitolo del Sutra del Loto si avvia con un prologo che descrive un'assemblea dei monaci riuniti sul Picco dell'avvoltoio (o Picco dell'Aquila), montagna esistente in India situata nei pressi di Rajgir, nello stato indiano del Bihar), dove, secondo il Buddhismo Mahāyāna, Buddha avviò gli insegnamenti dei Prajñāpāramitā Sūtra. Il prologo inizia con la dichiarazione "Così ho udito", propria dei sutra la cui esposizione si attribuisce tradizionalmente al Buddha Śākyamuni.

sabato 28 agosto 2010

Il Buddismo di Nichiren

Da: Wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo_Nichiren



Buddhismo Nichiren è l'insieme di scuole buddhiste Mahāyāna giapponesi che fanno riferimento alla figura e agli insegnamenti del monaco buddhista Nichiren, vissuto in Giappone nel XIII sec.

Queste scuole sorgono direttamente dalla figura di Nichiren, un monaco giapponese del XIII secolo ordinato secondo la piattaforma monastica della scuola Tendai. Il loro lignaggio monastico è fatto risalire direttamente al Buddha Śākyamuni e al bodhisattva Bhaiṣajyarāja (giapp. Yakuō) e ripercorre il lignaggio della scuola cinese Tiāntái arrivando al fondatore della scuola giapponese Tendai, Saichō, e infine a Nichiren ritenuto a sua volta la manifestazione del bodhisattva Viśiṣṭacāritra (giapp. Jōgyō).
Dopo un avvio difficile, la scuola Nichiren venne finalmente riconosciuta dalle autorità di governo nel 1334, rischiando tuttavia un secondo annientamento nel XVI secolo. L'aperta ostilità da parte delle altre scuole buddhiste nei confronti delle scuole del Buddhismo Nichiren fu determinata dal fatto che queste ultime pretendevano di incarnare l'unico, autentico insegnamento del Buddha Śākyamuni, considerando le altre scuole alla stregua di insegnamenti provvisori quando non falsi. Certamente ogni scuola buddhista di ogni periodo e Paese si è sempre considerata portatrice del più autentico o più profondo insegnamento buddhista, la novità in questo senso del Buddhismo Nichiren è consistita nell'aver esplicitato e diffuso apertamente questa convinzione nella pratica del proselitismo tra i laici e tra i monaci.
Tutto questo portò le altre comunità monastiche, segnatamente quella del monastero dell'Enryaku-ji sul monte Hiei, ormai trasformatesi come in Occidente in ordini monastico-cavallereschi (sōhei), a guerreggiare apertamente contro i monaci Nichiren. Le tensioni giunsero spesso a provocare il massacro dei monaci rivali e l'incendio dei loro monasteri. Le autorità laiche appoggiarono ora questa ora l'altra fazione in base ai propri convincimenti religiosi.
La vitalità delle scuole del Buddhismo Nichiren è comunque dimostrata dal fatto che seppur essendo state oggetto di dure persecuzioni religiose esse sono sempre riuscite a rinascere e a diffondersi, e rappresentano oggi il ramo di insegnamento buddhista più diffuso in Giappone con oltre 35 milioni di seguaci e circa 7.000 mila tra templi e monasteri.

venerdì 20 agosto 2010

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola dell'uomo ricco



Un uomo in gioventù abbandonò il padre e fuggì per vivere lontano stando via molti anni. Con gli anni divenne sempre più povero e indigente e vagava alla ricerca di cibo e vesti. Un giorno per caso arrivò nella sua terra natia.

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola della casa in fiamme.



In una città viveva un uomo molto ricco. Egli era già in età avanzata e le sue ricchezze andavano al di là di ogni immaginazione. Possedeva molte terre, palazzi e servitori. La sua dimora era grande ma in pessimo stato, e aveva un solo accesso, le travi in rovina e i muri divisori a pezzi. Tra le mura trovavano rifugio avvoltoi, nei suoi angoli erano annidati spaventosi serpenti ed era l’asilo di vermi, topi e creature malvagie di tutti i tipi.

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola del nato cieco.


La parabola del nato cieco (presente nella sola edizione in sanscrito)
Dopo queste parole, Makassiapa chiese al beato:
- Beato, se non ci sono tre veicoli, come mai si usano le parole “uditori”, “pratyekabuddha, o Buddha solitari”, e Bodhisattva? -
Così richiesto, il Buddha rispose:
- Il vasaio può fare diversi recipienti; uno per lo zucchero, uno per il burro e uno per il latte, ma l’argilla è la stessa. Non c’è differenza tra le varie argille, ma solo nel contenuto.-
Dopo queste parola Makassiapa chiese ancora al Beato:
- Se gli esseri viventi che hanno superato il triplice mondo hanno inclinazioni diverse, vi è per loro un solo Veicolo oppure due, o tre? -
Il Beato rispose:
- Makassyapa, il Nirvana nasce dalla comprensione dell’uguaglianza di tutti gli elementi. Quindi esso è uno, non due o tre.


Le parabole del Sutra del Loto. La parabola delle erbe medicinali.


Il Buddha disse a Makassiapa e agli altri discepoli maggiori:
Il Buddha possiede infinite e incommensurabili virtù. È il re delle dottrine e nulla di ciò che predica è falso. Tutte le dottrine egli le espone avvalendosi di espedienti. Perciò tutte mirano a far raggiungere agli esseri viventi la saggezza onnicomprensiva. Egli conosce il fine di ogni dottrina e conosce il funzionamento recondito della mente di tutti gli esseri viventi, penetrandone i segreti fino in fondo. Quindi si adatta agli esseri viventi e predica la legge in svariati modi, tacendo l’essenziale a lungo, senza fretta di parlarne immediatamente, ma adattando la predicazione alla capacità delle persone.
Chi è saggio se ne sente parlare riuscirà a capirlo e a credervi, ma chi non lo è nutrirà dubbi o perplessità.

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola del gioiello nascosto.


Allora i cinquecento Arhat esultarono di gioia e si inchinarono al Buddha, dicendo:
“Signore, noi eravamo soliti pensare di aver già raggiunto l’illuminazione definitiva ma capiamo di essere stati privi di saggezza.”
È come nel caso di un uomo che si recò a casa di un caro amico e che, dopo essersi ubriacato di vino si addormentò. A quel tempo l’amico doveva allontanarsi per un incarico ufficiale. Preso un gioiello inestimabile, lo cucì nella fodera della veste dell’amico e lo lasciò andandosene. L’uomo dormiva ubriaco e non si accorse di nulla. Quando si risvegliò si mise in viaggio verso altri paesi.

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola della città fantasma.


Supponiamo che, in un luogo deserto e selvaggio, veramente spaventoso, vi sia una strada lunga 500 vojana, ardua e pericolosa. E supponiamo che vi sia un numeroso gruppo di persone che voglia percorrere questa strada per raggiungere l’Isola dei gioielli, un luogo in cui sono custoditi preziosi tesori. Essi hanno una guida, dotata di vasta saggezza e acuta comprensione che è perfettamente a suo agio su questa strada ripida, conosce la disposizione dei passaggi e delle strettoie ed è preparata a condurre il gruppo di persone e ad accompagnarle lungo questo irto cammino.

Le parabole del Sutra del Loto. La parabola del bravo medico.


Il Buddha è come un bravo medico saggio ed esperto che sa preparare le medicine per curare qualsiasi malattia. Egli ha molti figli, e un giorno si reca in un paese lontano per occuparsi di certi affari. Dopo che egli si allontanò i figli bevvero un veleno che li fa spasimare dal dolore e li fa cadere a terra agonizzanti. A quel tempo il padre torna a casa e scopre che i figli hanno bevuto il veleno. Alcuni sono completamente fuori di sé, mentre altri non lo sono.

martedì 10 agosto 2010

Sutra del Loto. Capitolo 20. Il Bodhisattva Sadapaributa (Mai sprezzante)


Cap. XX - Il Bodhisattva Sadapaributa (Mai sprezzante)
Mi ricordo di un tempo passato in cui c’era un Buddha chiamato Bismagaritasvararaja (Re Suono maestoso), dotato di poteri e saggezza sconfinati, guida e maestro di tutti, attorno a cui dei, uomini, draghi e spiriti si riunivano per tributargli offerte. Dopo l’estinzione di questo Buddha, quando anche la sua legge era sul punto di estinguersi, viveva un Bodhisattva che si chiamava Mai Sprezzante, in un epoca in cui c’erano monaci estremamente arroganti. Questo monaco, chiunque incontrasse, si inchinava e pronunciava parole di lode dicendo:

domenica 8 agosto 2010

Sutra del Loto. Capitoli 21 e 22. Poteri sovrannaturali del Budda. Affidamento.


Cap. XXI - Poteri sovrannaturali del Tathagata e Cap. XXII – Affidamento
Allora il Buddha si alzò dal suo trono e pose la sua mano sull’assemblea pronunciando queste parole:

venerdì 6 agosto 2010

Sutra del Loto. Capitolo 23. Precedenti vicende del Buddha Bhaishajyaraja (Re della medicina)


Cap. XXIII - Precedenti vicende del Buddha Bhaishajyaraja (Re della medicina)
A quel tempo il Bodhisattva Fiore sovrano della costellazione chiese al Buddha:
Perché il Bodhisattva Re della medicina va e viene in questo mondo di saha?
Allora il Buddha rispose:

giovedì 5 agosto 2010

Sutra del Loto. Capitolo 24. Il Bodhisattva Gangadasvara (Suono meraviglioso)


XXIV- Il Bodhisattva Gangadasvara (Suono meraviglioso)
A quel tempo il Buddha Shakyamuni illuminò i mondi di Buddha nella direzione orientale; in uno di questi milioni di mondi c’era un mondo chiamato Ornato di Pura Luce. Qui c’era un Buddha chiamato Tathagata Saggezza regale della costellazione del Puro Fiore. In questa terra vi era un Bodhisattva chiamato Gangadasvara che aveva ottenuto le più grandi samadhi, quella della saggezza, quella del dharma, quella che permette di comprendere tutti gli esseri viventi, quella del gioco magico, quella della virtù, quella della rivoluzione del sole e molte altre. Quando la luce emessa dal Buddha Shakyamuni lo illuminò, egli si rivolse al Buddha della sua terra e disse:
“Onorato dal mondo, devo recarmi dal Buddha Shakyamuni per rendergli omaggio, e per rendere omaggio a Manjushri e a tutti gli altri Bodhisattva lì con lui.”
Rispose il Buddha Saggezza regale:

sabato 31 luglio 2010

Sutra del Loto. Capitolo 19. I benefici del maestro della legge.


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Cap. XIX - I benefici del maestro della legge.
Invece, colui che predicano questo sutra otterrà gli ottocento benefici degli occhi, con cui vedrà tutti tremila mondi, le loro parti esterne e interne, il loro monte Meru, il monte Sumeru, le montagne della Corona di Ferro, le acque dei grandi oceani, i fiumi e i ruscelli, giù in basso fino all’inferno Avichi e su in alto fino alla sommità dell’essere. E là in mezzo vedrà tutti gli esseri viventi.
Sebbene non abbia ottenuto ancora gli occhi celesti tale sarà il potere dei suoi occhi naturali.

Sutra del Loto. Capitolo 25. Il Bodhisattva Avalokiteshvara (Percettore dei suoni del mondo)


A quel tempo il Bodhisattva Volontà inesauribile chiese al Buddha:
Onorato dal mondo, per quale motivo Avalokiteshvara, il Bodhisattva Percettore dei suoni del mondo è chiamato in questo modo?
Il Buddha allora rispose così:

venerdì 30 luglio 2010

Sutra del Loto. Capitolo 27. Il re Shubhavyuha (Ornamento meraviglioso)



Shubhavyuha e i suoi due figli
Il Buddha si rivolse allora all’assemblea e disse:
In un’epoca passata, un inconcepibile numero di Kalpa or sono, viveva un Buddha chiamato Jaladhara garjita (Saggezza del Fiore sovrano della costellazione suono del tuono). La sua terra si chiamava Ornamento splendente di luce e il suo Kalpa Visto con Gioia.

giovedì 29 luglio 2010

Sutra del Loto. Capitolo 28. Il Bodhisattva Samantabadhra (Virtù universale)





A quel tempo giunse da oriente il Bodhisattva Samantabadhra, famoso per i suoi poteri sovrannaturali e per le sue virtù, accompagnato da un numero indescrivibile di Bodhisattva, da draghi, esseri celesti, asura, garuda, mahoraga.


mercoledì 28 luglio 2010

Il Sutra del Loto. Edizioni ilmiolibro.it (Feltrinelli).


E' in vendita l'edizione semplificata e riscritta (che unifica le due versioni, cinese e sanscrita) del Sutra del Loto.

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Prezzo euro 11,17.
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Sutra del Loto. Capitolo 18. I benefici di chi risponde con gioia


Cap. XVIII - I benefici di chi risponde con gioia

Allora Maitreya disse al Buddha.
Onorato dal mondo, quali sono i benefici di chi udendo questo sutra, lo accetterà?
E il Buddha rispose:

martedì 27 luglio 2010

Sutra del Loto. Capitolo 17. Distinzione dei benefici.



A quel tempo il Buddha disse a Maitreya:
Maitreya, quando ho descritto la vita del Tathagata annunciando che dura da un tempo così infinitamente lungo, esseri viventi pari a miliardi di volte le sabbie del Gange hanno percepito la verità della non nascita e non morte di tutti fenomeni; un numero di Bodhisattva ancora maggiore hanno ottenuto la dharani che permette loro di ricordare tutto ciò che odono; ancora di più sono quelli che hanno acquistato l’eloquenza per predicare le dottrine in modo piacevole e senza impedimenti; e molti altri sono divenuti capaci di far girare la ruota della Legge che non regredisce; e altri di far girare la pura ruota della Legge; e Bodhisattva e mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di ottomila mondi hanno ottenuto la certezza che otterranno la Buddhità dopo alcune rinascite.
Al pronunciare di questo annuncio, dal cielo p

Sutra del Loto. Capitolo 26. Dharani. Formule magiche.


XXVI – Dharani. Formule magiche.
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I mantra del Bodhisattva Baisayaraja
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Allora il Bodhisattva Baisayaraja Re della Medicina disse al Buddha:
“ Onorato del mondo, ora affiderò a coloro che predicano la Legge alcune formule dharani che li difenderanno e li proteggeranno.”
Indi pronunciò queste formule:

martedì 20 luglio 2010

Perchè la meditazione buddista può servire anche a chi buddista non è


Dal sito: cuneodharma
http://www.cuneodharma01.org/leftfiles/perche/perche.htm


Spesso abbiamo la sensazione di aver perso il contatto con noi stessi e ci troviamo molte volte a vivere in modo del tutto inconsapevole, proiettati esclusivamente sulla realtà esterna che finisce per dominarci. Siamo frequentemente distratti da pensieri legati al passato o al futuro, che sono fonti di angoscia capaci di distruggere la nostra possibilità di essere felici adesso (si veda la pagina specifica in questo sito) . Molti di noi pensano che sia una situazione ineluttabile, che non ci sia via di scampo come una specie di destino.


Il pensiero del Buddha può aiutarci concretamente ad uscire da questa situazione e a vivere davvero meglio le ragioni sono tante, qui ne elenchiamo almeno alcune:

lunedì 19 luglio 2010

Il sutra della Zattera


Premessa.
Questo è un sutra che molti dovrebbero conoscere, in quanto è uno dei capisaldi dell'insegnamento buddista. Dovrebbero tenerlo a mente specie quelli che proclamano che il loro, e solo il loro, è "il vero buddismo".

La zattera
"Come zattera, o monaci, voglio mostrarvi il Dhamma, atto a salvarsi, non a tenersi. Questo ascoltate e fate bene attenzione al mio discorso".

lunedì 12 luglio 2010

venerdì 9 luglio 2010

Le critiche alla soka Gakkai. Le risposte. Parte 1


In questo post rispondiamo alle critiche che vengono in genere rivolte alla Soka Gakkai.
Molte di esse si trovano nel sito "Fiore di Loto".

http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm

Altre le trovate in questo blog dal titolo "no alla Soka Gakkai".

http://sokagakkai.splinder.com/

Vediamole una per una.

Magia di Trets.


Il caso è Dio che passeggia in incognito.
Albert Eistein.




I giorni prima. La valigia. I libri che mi porto. Conversazioni con Dio, Simbologia massonica, La nuova rivoluzione Umana. La partenza alla strana ora delle 22, 30. I primi saluti, l'arrivo a Civitavecchia, le prime persone con cui scambiano due parole, la notte, il barbone che dorme alla stazione, il sonno, l'eccitazione, il treno, la cuccetta, la scomodità, la situazione strana, i biakuren e i sokan molto gentili ma come fanno ad essere così gentili alle due di notte chissà quanto sonno hanno, l'arrivo a Genova, il sonno che però non disturba più di tanto, stiamo bene c'è gente serena, l'autobus, il daimoku in autobus, il gonghio in autobus, l'emozione, la riviera, la Francia, l'arrivo, il posto, gli alloggi, i monti, i boschi, la serenità, il pranzo ottimo, il pranzo abbondante forse pure troppo, il riposino poco riposante per l'eccitazione, il daimoku delle 14 30, il Gonghio delle 16 che nessuno ha capito perchè era alle sedici, il butsuma color oro, la campana gigante, Nam myo ho renghe Kyo,

Buddismo e cattolicesimo. Due religioni a confronto.


- Il buddismo forse non è neanche una religione. Taluno la definisce una filosofia, altri una psicoterapia.


martedì 6 luglio 2010

Più lontana è la sorgente, più lungo il corso del fiume


Ho ricevuto il kan di monete e ho
riferito rispettosamente al cospetto
del Sutra del Loto che è un’offerta di
Yorimoto. Da lontano, il Budda Shakyamuni,
signore degli insegnamenti, il
Budda Molti Tesori e i Budda delle dieci
direzioni e, da vicino, gli dèi del sole e
della luna nei loro palazzi celesti veglieranno
su di te.

venerdì 2 luglio 2010

La vera entità della vita


Domanda: Nel capitolo Hoben del primo volume del Sutra del Loto si legge: «La realtà di tutti i fenomeni può essere compresa e condivisa solo fra Budda. In ogni fenomeno, tale è l’aspetto, tale la natura… tale è la coerenza dall’inizio alla fine». Cosa significa questo brano?

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Risposta: Esso significa che le entità degli esseri viventi e dei loro ambienti in ciascuno dei dieci mondi, dall’Inferno il più basso alla Buddità il più elevato, sono tutte, senza eccezioni, manifestazioni di Myoho-renge-kyo. Se esiste un ambiente, deve esserci necessariamente un essere vivente. Miao-lo afferma: «Sia l’essere vivente (shoho) che il suo ambiente (eho) manifestano sempre Myoho-renge-kyo». Afferma inoltre: «La vera entità è invariabilmente rivelata in tutti i fenomeni e tutti i fenomeni possiedono invariabilmente i dieci fattori. I dieci fattori agiscono invariabilmente nei dieci mondi e i dieci mondi racchiudono invariabilmente “corpo e terra”». E più oltre: «Sia l’essere che l’ambiente dell’Inferno esistono nel cuore del Budda. Il “corpo e la terra” del Budda Vairochana non trascendono l’ichinen dei comuni mortali». Spiegazioni così precise non lasciano spazio a dubbi. Quindi, l’aspetto di tutta la vita dell’universo non è altro che i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo. Anche i due Budda, Shakyamuni e Taho, quando ci concessero il beneficio dei cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, apparvero con l’aspetto dei due Budda che, seduti nella Torre Preziosa, si scambiarono un segno di reciproco assenso.

Il vero aspetto del Gohonzon


Ho ricevuto le tue offerte al Gohonzon di cinque kan di monete, un carico di riso e frutta. Di tutti i cinquanta anni in cui il Budda espose le sue dottrine, solo durante gli ultimi otto fu rivelato questo insegnamento. Il Sutra del Loto, che fu esposto durante quel periodo, spiega il Gohonzon negli otto capitoli che vanno dallo Yujutsu allo Zokurui.

martedì 29 giugno 2010

La Torre preziosa


Ho letto la tua lettera con grande attenzione. Ho anche ricevuto le tue offerte alla Torre Preziosa di un kan di monete, riso raffinato e altri oggetti. Ho riferito tutto ciò rispettosamente al Gohonzon e al Sutra del Loto. Te ne prego, stanne certo.
Nella tua lettera chiedi: «Che significato ha la Torre Preziosa, in cui è seduto il Budda Taho, apparsa dall’interno della terra?».

I tre tipi di tesori


Ho ricevuto i vari doni inviati con un tuo messaggero, compreso un abito imbottito bianco e un kan di monete, oltre alle altre cose elencate nella lettera del signor Toki.

Gli otto venti



Ero in pensiero non avendo tue notizie da molto tempo e sono stato veramente felice di ricevere il messaggero che hai inviato con vari doni. Ti concederò un Omamori Gohonzon.
Per quanto riguarda il problema delle terre che ti hanno assegnato, ho analizzato la tua lettera e quella inviata a te dal signore di Ema e le ho messe a confronto. Era una cosa che avevo previsto prima ancora di ricevere la tua lettera. Visto che per il tuo signore è una questione della massima importanza, suppongo che altri vassalli gli abbiano parlato male di te dicendo: «Il fatto che Yorimoto rifiuti le nuove terre è una mancanza di rispetto nei vostri confronti.

lunedì 28 giugno 2010

Il prolungamento della vita


Ci sono due tipi di malattie: più gravi e meno gravi. Una cura tempestiva di un bravo medico può guarire anche le malattie più gravi, per non parlare di quelle leggere.
Anche il karma può essere diviso in due categorie: mutabile e immutabile. Un pentimento sincero sradicherà anche un karma immutabile, per non parlare di quello mutabile.

mercoledì 23 giugno 2010

L'offerta del riso bianco

Ho ricevuto il sacco di riso, il sacco di taro e il canestro di alghe di fiume che mi hai inviato per mezzo dei tuoi servi. L’uomo ha due tipi di tesori: i vestiti e il cibo. Un sutra afferma: «Gli esseri senzienti vivono di cibo». Per l’uomo, la sopravvivenza in questo mondo dipende dal cibo e dai vestiti.
Per i pesci l’acqua nella quale vivono è il più grande tesoro, e per gli alberi lo è il terreno su cui crescono.
La vita dell’uomo è sostenuta da ciò che mangia e per questo il cibo è il suo tesoro. Tuttavia, il più prezioso di tutti i tesori è la vita stessa. Nemmeno i tesori dell’intero universo possono eguagliare il valore di una singola vita umana. La vita è come una lampada e il cibo come l’olio. Quando l’olio è finito la fiamma si spegne, e senza cibo la vita si interrompe.
Nel venerare tutte le divinità e i Budda, si fa precedere la parola “Namu” ai loro nomi. Ma qual è il significato di “Namu”?

Lettera da Sado


Lettera da Sado
Questa lettera è indirizzata a Toki Jonin, ma deve essere mostrata a Shijo Kingo, a Tonotsuji Juro , a Sajiki-no Ama e a ciascuno degli altri miei discepoli. Fatemi sapere i nomi dei caduti nelle battaglie di Kyoto e di Kamakura. Inoltre fatemi pervenire per mezzo di chi verrà qui, il Geten sho , il secondo volume dello Hokke mongu e il quarto volume dello Hokke gengi con i relativi commenti (di Miao-lo), oltre a Cronache ed editti imperiali.

martedì 22 giugno 2010

Lettera a Nike


Lettera a Niike
Come siamo fortunati noi che siamo nati nell’Ultimo giorno della Legge al tempo di kosen-rufu! Che pena mi fanno quelli che, pur essendo nati in questo periodo, non possono credere nel Sutra del Loto!

Lettera ai fratelli


Lettera ai fratelli
Il Sutra del Loto è il cuore degli ottantamila insegnamenti e delle dodici sezioni di sutra. Tutti i Budda del passato, del presente e del futuro ottengono l'Illuminazione prendendo questo Sutra come maestro; in tutto l'universo essi guidano gli esseri umani con l'occhio del veicolo supremo.

lunedì 21 giugno 2010

Itai Doshin


Itai doshin
Ho ricevuto per mano di Hoki-bo1 l’abito bianco invernale, quello pesante trapuntato e un kan2 di monete. Hoki-bo, Sado-bo3 e i credenti di Atsuhara, uniti nella loro coraggiosa fede, hanno provato la vera forza di itai doshin. Quando le persone sono in itai doshin (diverso corpo stesso spirito) queste realizzeranno tutti i loro scopi, mentre in dotai ishin (stesso corpo, diverso spirito) non possono ottenere niente di notevole. I più di tremila volumi della letteratura confuciana e taoista sono pieni di esempi. Il re Chou di Yin guidò in battaglia settecentomila soldati contro il re Wu di Chou con i suoi ottocento uomini4. Tuttavia l’esercito del re Chou, a causa della disunità, fu sconfitto dagli uomini del re Wu grazie alla loro perfetta unità.

Gosho di capodanno


Gosho di capodanno
Ho ricevuto un centinaio di mushimochi1 e una cesta di frutta. Il giorno di capodanno è il primo dei giorni, l'inizio del mese, l'inizio dell'anno e l'inizio della primavera2. La persona che celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da tutti, come la luna diventa piena da occidente a oriente e il sole risplende avanzando da oriente a occidente.

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